giovedì 15 gennaio 2009

IL GAZZETTINO19.11.'06: LONGOBARDIA Nuove tecnologie e strategie da valorizzare di Carlo Mochi Sismondi (Direttore generale Forum Pa).

*LONGOBARDIA*
Nuove tecnologie e strategie da valorizzare

di Carlo Mochi Sismondi (Direttore generale Forum Pa)
Domenica, 19 Novembre 2006, Il Gazzettino

Il concetto di "Bene Culturale" si è oggi arricchito di molteplici significati: il patrimonio storico, archivistico, monumentale e museale di un territorio è sì un "Bene" da preservare e tutelare, ma è anche, sempre più, un asset strategico da valorizzare nel quadro delle strategie di sviluppo economico e territoriale.
Di fronte ad turismo culturale che in Italia è salito, in un pur difficile 2005, del 3\% ,con salti importanti come Roma (+10\%), molti Enti territoriali hanno rivisto la loro politica mettendo in primo piano una nuova offerta che abbia come caratteristica principale da "desettorializzazione" della cultura. E' apparso infatti sempre più necessario integrare la possibilità di una efficace fruizione del bene culturale con un l'ambiente, le strutture turistiche, le attività ricreative. Le nuove tecnologie rappresentano in questa strategia un fondamentale "fattore abilitante". L'avvento di internet e della multimedialità ha aperto inedite opportunità per mettere in pratica esperienze innovative di gestione, comunicazione, fruizione, conservazione e valorizzazione dei beni culturali, ma le tecnologie permettono anche una costante integrazione tra offerta culturale e territorio. Esse rendono infatti possibile una lettura "ipertestuale" del patrimonio culturale, affiancando alla descrizione dell'opera d'arte una presentazione del suo contesto di riferimento ambientale, paesaggistico, di tradizioni e perché no dell'offerta enogastronomica. L'opera d'arte assume così uno spessore e un interesse che supera l'attenzione dell'addetto ai lavori e trova nuove chiavi per entrare nell'immaginario dei fruitori meno abituali. Un'altra parola chiave nelle strategie di valorizzazione del bene culturale è "rete": mettere in rete il patrimonio culturale e museale va oggi al di là della semplice messa on line del catalogo delle opere. La "rete" significa soprattutto networking, integrazione dell'offerta, sinergie tra istituzioni, condivisione dei patrimoni culturali come moltiplicatore dell'offerta di arte e cultura di un territorio. In tutto questo, di fronte a risorse sempre più difficili da reperire e a bisogni sempre crescenti, la sfida può essere vinta solo se si persegue un'efficace politica di Partnership Pubblico-Privato; nessuna amministrazione locale o regionale è in grado di operare da sola, ma deve essere regista di un'azione congiunta di più attori presenti sul territorio. Ma anche qui è necessario andare avanti e superare le logiche episodiche delle sponsorizzazioni e individuare grandi filoni di intervento che possano permetterci di alzare l'asticella degli obiettivi. La candidatura di una rete di siti longobardi, la cosiddetta "Longobardia" a Patrimonio dell'Umanità Unesco può essere ad esempio una straordinaria occasione per muovere insieme Stato, Regioni, Enti locali e aziende private per raggiungere insieme un obiettivo che non è solo una nuova "etichetta", ma un nuovo modo integrato di vedere il territorio, la sua ricchezza storica, ma anche le sue prospettive di sviluppo.