mercoledì 11 febbraio 2009

Grande successo convegno a BS: Rete 7siti PATRIMONIO EREDITARIO CULTURALE DELL'UMANITA' UNESCO c/o MONASTERO REALE LONGOBARDO di SANTA GIULIA


Si è concluso con grande successo il convegno: nascerà una nuova associazione tra i 7 Comuni con sede da stabilire un prossimo incontro.... a seguire ulteriori informazioni....

Questo è stato -davvero- un avvenimento storico. Poter vedere "Assieme Operare", come un sol uomo, i Sette Siti le cui popolazioni hanno voluto, e sono riuscite, a mantenere per ben oltre un millennio la testimonianza anche fisica delle radici europee longobarde.

Così la Regione Virtuale Europea, dentro il Corridoio Geoculturale Europeo, LONGOBARDIA prende sempre più consistenza a partire dai mari Scandinavi del nord sino alle acque mediterranee dello Ionio.

PRESENTAZIONE DEI SETTE SITI CANDIDATI A
PATRIMONIO EREDITARIO CULTURALE DELL'UMANITA' UNESCO PRESSO IL MONASTERO REALE LONGOBARDO DI SANTA GIULIA A BRESCIA, si sono così svolti:

martedì 10 febbraio 2009:- La candidatura "Italia Longobardorum"- I Longobardi in Italia è stata presentata l'archeologia e analisi storico-artistica dei siti. Illustrate le attività in corso e i progetti a cura delle Soprintendenze Regionali del corridoio-rete UNESCO- Monte Sant'Angelo (FG)- Benevento(BN)- Spoleto(PG)- Campello sul Clitunno(PG)-Castelseprio(VA)

mercoledì 11 febbraio 2009 - Forum Iulii-Cividale del Friuli(UD)- Brescia(BS)- Il sistema di Rete e lo sviluppo socio-economico dei territori a cura di BRUNO CESCA -Presentazione del libro:"LA MEDICINA DEI LONGOBARDI" di FRANCO FORNASARO- Le attività della Rete in cors- Conclusioni a cura di Angela Maria Ferroni e Andrea Arcai, Assessore alla Cultura di Brescia

giovedì 5 febbraio 2009

S.E. Mons. Vescovo GianPaolo Crepaldi SOGLIE DA NON SUPERARE LA VITA E’ VITA E LA MORTE E’ MORTE

www.vanthuanobservatory.org Newsletter n.193 Verona, 07 Febbraio 2009

""SOGLIE DA NON SUPERARE

LA VITA E’ VITA E LA MORTE E’ MORTE

IL GOVERNO HA SCELTO LA VIA GIUSTA""

S.E.Mons.Vescovo Giampaolo Crepaldi segretario della Commissione Giustizia e Pace del Vaticano e Presidente dell’Osservatorio

"" Il nostro Osservatorio si unisce a quanti hanno espresso solidarietà e convinta adesione alla decisione del Governo italiano di intervenire con un decreto legge per impedire l’uccisione per sospensione di alimentazione ed idratazione di Eluana Englaro. Condividiamo quanto espresso dal Cardinale Renato Raffaele Martino, dopo aver appreso il rifiuto del presidente Napolitano di firmare il decreto in quanto “incostituzionale”: "Sono costernato che in tutte queste diatribe politiche si ammazzi una persona e sono profondamente deluso dalla decisione del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, di non firmare il decreto che avrebbe mantenuto Eluana in vita". Facciamo nostre le parole di Mons. Rino Fisichella, presidente della Pontificia Accademia per la Vita: "il governo ha fatto un gesto di grande coraggio, che sarà apprezzato dalla grande maggioranza di tutti i cittadini che stanno seguendo questa vicenda con grande partecipazione e non riescono a capire come sia possibile che ad una ragazza che sta bene, anche se in coma, possa essere tolta l´alimentazione e l´idratazione". Eluana Englaro respira autonomamente, non prende farmaci o antibiotici, non ha malattie, ha regolarmente le mestruazioni, apre gli occhi al mattino e li richiude alla sera, deglutisce, non è attaccata a nessuna macchina artificiale, le suore che l’hanno accudita in tutti questi anni altro non chiedono di poterlo fare ancora, le fisioterapiste le fanno fare ginnastica passiva … Eluana è un disabile che ha perso la sua autonomia. Essa non può nutrirsi da sé, come un malato di Alzheimer. Perché la si vuol far morire di lunga agonia? E se è un “vegetale” che non sente nulla, perché la terapia di sospensione progressiva dell’alimentazione e della idratazione prevede analgesici?

Ci sono soglie, nella storia, oltrepassate le quali non si torna più indietro.

Ci sono sfondamenti di linee a protezione di tutti che comportano danni irreparabili.

La stampa non ha aiutato a capire perché raramente ha informato con obiettività.

Molti esponenti politici, ancora una volta, temono più le conseguenze di schieramento e i “conflitti istituzionali” che non il rispetto del diritto alla vita di una persona umana.

La morte e la vita di una persona umana non possono essere decise per sentenza giudiziale.""



mercoledì 4 febbraio 2009

(Corsera 6.2.9) Intervista al cantante-medico ENZO JANNACCI: "La vita è importante, importante, importante anche quando è inerme e indifesa"

Intervista al cantante-medico ENZO JANNACCI Caso Eluana, parla l'ateo Enzo Jannacci: allucinante fermare le cure
«La vita è importante anche quando è inerme e indifesa. Fosse mio figlio mi basterebbe un battito di ciglio»

MILANO - Ci vorrebbe una carezza del Nazareno» dice a un certo punto, e non è per niente una frase buttata lì, nella sua voce non c'è nemmeno un filo dell'ironia che da cinquant'anni rende inconfondibili le sue canzoni. Di fronte a Eluana e a chi è nelle sue condizioni — «persone vive solo in apparenza, ma vive » — Enzo Jannacci, «ateo laico molto imprudente», invoca il Cristo perché lui, come medico, si sente soltanto di alzare le braccia: «Non staccherei mai una spina e mai sospenderei l'alimentazione a un paziente: interrompere una vita è allucinante e bestiale».
È un discorso che vale anche nei confronti di chi ha trascorso diciassette anni in stato vegetativo?
«Sono tanti, lo so, ma valgono per noi, e non sappiamo nulla di come sono vissuti da una persona in coma vigile. Nessuno può entrare nel loro sonno misterioso e dirci cosa sia davvero, perciò non è giusto misurarlo con il tempo dei nostri orologi. Ecco perché vale sempre la pena di aspettare: quando e se sarà il momento, le cellule del paziente moriranno da sole. E poi non dobbiamo dimenticarci che la medicina è una cosa meravigliosa, in grado di fare progressi straordinari e inattesi».

Ma una volta che il cervello non reagisce più, l'attesa non rischia di essere inutile?
«Piano, piano... inutile? Cervello morto? Si usano queste espressioni troppo alla leggera. Se si trattasse di mio figlio basterebbe un solo battito delle ciglia a farmelo sentire vivo. Non sopporterei l'idea di non potergli più stare accanto».
Sono considerazioni di un genitore o di un medico?
«Io da medico ragiono esattamente così: la vita è sempre importante, non soltanto quando è attraente ed emozionante, ma anche se si presenta inerme e indifesa. L'esistenza è uno spazio che ci hanno regalato e che dobbiamo riempire di senso, sempre e comunque. Decidere di interromperla in un ospedale non è come fare una tracheotomia...».

Cosa si sentirebbe di dire a Beppino Englaro?
«Bisogna stare molto vicini a questo padre».
Non pensa che ci possano essere delle situazioni in cui una persona abbia il diritto di anticipare la propria morte?
«Sì, quando il paziente soffre terribilmente e la medicina non riesce più ad alleviare il dolore. Ma anche in quel caso non vorrei mai essere io a dover "staccare una spina": sono un vigliacco e confido nel fatto che ci siano medici più coraggiosi di me».
Come affronterebbe un paziente infermo che non ritiene più dignitosa la sua esistenza?
«Cercherei di convincerlo che la dignità non dipende dal proprio stato di salute ma sta nel coraggio con cui si affronta il destino. E poi direi alla sua famiglia e ai suoi amici che chi percepisce solitudine intorno a sé si arrende prima. Parlo per esperienza: conosco decide di ragazzi meravigliosi che riescono a vivere, ad amare e a farsi amare anche se devono invecchiare su un letto o una carrozzina».

Quarant'anni fa la pensava allo stesso modo?
«Alla fine degli anni Sessanta andai a specializzarmi in cardiochirurgia negli Stati Uniti. In reparto mi rimproveravano: "Lei si innamora dei pazienti, li va a trovare troppo di frequente e si interessa di cose che non c'entrano con la terapia: i dottori sono tecnici, per tutto il resto ci sono gli psicologi e i preti". Decisero di mandarmi a lavorare in rianimazione, "così può attaccarsi a loro finché vuole"... ecco, stare dove la vita è ridotta a un filo sottile è traumatico ma può insegnare parecchie cose a un dottore. C'è anche dell'altro, però».

Che cosa?
«In questi ultimi anni la figura del Cristo è diventata per me fondamentale: è il pensiero della sua fine in croce a rendermi impossibile anche solo l'idea di aiutare qualcuno a morire. Se il Nazareno tornasse ci prenderebbe a sberle tutti quanti. Ce lo meritiamo, eccome, però avremmo così tanto bisogno di una sua carezza». Fabio Cutri (Corsera 06.02.09)

lunedì 2 febbraio 2009

etica globale una sfida per le chiese -gen.09- da www.vanthuanobservatory.org


www.vanthuanobservatory.org
Newsletter n.190 VR, 02 Febbraio 2009
L’ETICA GLOBALE UNA SFIDA PER LE CHIESE
Arcivescovo Buti Tlhagale OMI Arcivescovo di Johannesburg 2 Southern African Catholic Bishops’ Conference. Gennaio 2009 - Sessione Plenaria. Discorso del Presidente
[…]
Con ogni probabilità questo è l’argomento oggi più controverso e che provoca maggiori divisioni sia nella Chiesa che nella società. Il tema è tanto religioso quanto politico. Si tratta della moderna etica globale che assegna un così grande valore alle diversità. Essa sottolinea la diversità delle scelte e la diversità sessuale. I differenti orientamenti sessuali vengono esaltati. La postmodernità ritiene che la realtà sia una costruzione sociale, che la verità sia quanto tu ne fai. Non c’è alcuna verità oggettiva. Essa inoltre ritiene che la realtà sia un testo che va interpretato e che la tua interpretazione è valida come quella di un altro. Dio stesso è stato buttato già dal suo piedistallo. L’uomo e la donna regnano sovrani. La trascendenza è considerata un racconto fantastico. L’individuo è diventato il creatore, libero di plasmare il proprio destino. L’individuo è il criterio di misura. La legge naturale è vista come una spiegazione ormai superata e una mitologia. La moderna etica globale ha creato un vero e proprio vocabolario nuovo, con nuovi concetti. Il “diritto a scegliere” è considerato la regola principale, il principio di non-discriminazione. Si può liberamente scegliere la bisessualità, l’omosessualità, il lesbismo, l’eterosessualità. I figli hanno il diritto di scegliere l’aborto senza rispettare il parere dei loro genitori. Questi hanno pure gli stessi diritti. L’eutanasia, come afferma la propaganda, è espressione del diritto a poter scegliere e quindi afferma la dignità della persona. Salute riproduttiva significa il diritto a non procreare. Il che significa aborto sicuro. Significa anche uso incondizionato dei contraccettivi. E’ stata la Conferenza dell’ONU a Pechino del 1995 a gettare a mare la complementarietà tra uomo e donna. L’obiettivo é di raggiungere una società a-sessuata, una società libera da etichette sessuali. La Conferenza del Cairo aveva parlato di famiglie di varie forme per includervi le coppie dello stesso sesso. C’è uno sforzo concertato per eliminare parole come verginità, castità, sposa, moglie, marito, matrimonio etc. Sia il Protocollo di Maputo che la Convenzione sulla Eliminazione di ogni forma di discriminazione della donna (CEDAW) si sono proposti di legalizzare l’aborto e legittimare la fecondazione in vitro nella maggior parte dei paesi africani. Queste leggi vogliono rendere possibile prelevare ovuli umani dalle donne africane. Raccogliere ovuli umani in Africa permette di soddisfare la richiesta di cellule staminali embrionali nei paesi industrializzati. E’ illegale adoperare ovuli inglesi in Inghilterra. Il colonialismo biologico è alle porte.(Traduzione dall’Inglese di Benedetta Cortese)

THE GLOBAL ETHIC A CHALLENGE TO THE CHURCHES Archbishop Buti Tlhagale OMI
Archbishop of Johannesburg 2 Southern African Catholic Bishops’ Conference.
January 2009 Plenary Session. Presidential Address
[…]
Perhaps this is the most contentious, most divisive subject in both church and society. The subject is as much religious as it is political. It is the global post modern ethic that puts great value on differences. It underscores the diversity of choices and sexual diversity. Different sexual orientations are ‘celebrated’. Post modernity maintains that reality is a social construct, that truth s what you make of it. There is no objective truth. It further asserts that reality is a text to be interpreted and your interpretation is as valid as that of the next person. Effectively, the authority of the Word of God has been turned on its head. God himself has been knocked off the pedestal. It is man and women who reign supreme. Transcendence has become fictional. The individual has become the creator, free to shape his or her own destiny. The individual is the Yardstick. Natural law is seen as an integral part of ancient explanations or mythologies. A whole new vocabulary and concepts have been produced by the postmodern global ethic. These are also in part the Judeo Christian teachings and values. The ‘right to choose’ is touted as the fundamental norm, the principle of non-discrimination. One can freely choose bisexuality, homosexuality, lesbianism, heterosexuality. Children now have the right to choose abortion irrespective of their parent’s beliefs. They too have equal rights. Euthanasia, the campaigners assert, is an expression of the right to choose and that it also affirms the dignity of the individual. Reproductive health means the right not to reproduce. It means safe abortion. It means unrestricted access to contraceptives. It was the 1995 Beijing conference that jettisoned the complimentarity of man and woman. The goal is to achieve an a-sexual society, a society free of sexual labels. The Cairo Conference spoke of family under all its forms in order to include families of same sex parents. There is a concerted effort to eliminate word such as ‘virginity, chastity, spouse, husband, wife, marriage’ etc. If I may add, both the Maputo Protocol and the Convention on the Elimination of all Forms of Discrimination Against Women (CEDAW) intended to legalise abortions and to legitimise in-vitro fertilization in most African Countries. Such legislation will make it possible to poach ovarian human eggs from African women. Harvesting ovarian human eggs in Africa will help meet the needs of embryonic stem cell research in industrialised countries. It is illegal to use British eggs in Great Britain. Biological colonialism is on our doorstep.
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