domenica 31 marzo 2013

BUONA SANTA PASQUA A TUTTI



giovedì 28 marzo 2013

Guerra sul Web: il più Grande Attacco Informatico Mai Avvenuto...

Guerra: Attacco Informatico
...difficile da comunicare e da comprendere per i NonEsperti la guerra in corso sul web...

..per la Bbc è il più grande attacco informatico mai avvenuto di cui si abbia conoscenza e colpisce Spamhaus: è un'organizzazione internazionale che compila gli elenchi dei filtri convenienti ed adeguati per bloccare i mittenti di email spazzatura....

... l'offensiva ha causato effetti a catena non sempre 'visibili' per tutti...

...insomma, siamo dentro nuove realtà complesse, molto complesse, di difficile gestione....ineludibile avere classi dirigenti adeguate ai tempi di oggi in cui la tecnologia si fa 'padrona'...

mercoledì 20 marzo 2013

Cipro-Europa-Mondo: un Sistema Finanziario di GuerraSenzaLimiti che si Vuole Mantenere in Crisi...

KRIZI
Il problema, davvero, è Cipro?...
...o il problema è più ampio?....si governa meglio una società con una larga fetta di poveri?

Un sistema finanziario usato per chiamare i cittadini  a pagare il salato-conto....in termini di disoccupazione, precarietà, perdita di diritti acquisiti, aumento delle povertà...

....se tutto va bene i profitti sono privati... se no si socializzano le perdite.... siamo dentro una follia...

....siamo dentro un 'sistema' che, troppo disinvoltamente, conta Migliaia di Miliardi versati dai governi europei, per salvare le Banche (......) .... e che conta oltre 1.000 miliardi di euro prestati dalla Banca centrale europea alle banche private all'1%, un tasso negativo se si tiene conto dell'inflazione....un gigantesco assegno in bianco, senza condizioni.....mentre Cipro deve accettare misure pesantissime per ricevere 10 Miliardi.....

....e così si è voluto far diventare Cipro un caso a livello Mondo...

lunedì 18 marzo 2013

Unione Europea Oggi Tocca a CIPRO: "..Prelievi Una tantum su Depositi a Vista dei Correntisti Bancari: il 6,5% sino a 100.000 euro ed il 9,9% oltre... e...le Banche hanno Bloccato i Fondi per Evitare la Fuga dei Capitali...

preghiera adorazione religione
PREGHIERA
Il salvataggio di Cipro come sperimentazione di metodologie di risanamento attuabili anche per l'Italia...


...i 10 miliardi di euro necessari per far respirare l'economia di Cipro arriveranno dai prelievi una tantum sui depositi a vista dei correntisti bancari: 6,5% sino a 100.000 euro e 9,9% oltre questa soglia....oltre al blocco dei fondi per evitare la fuga dei capitali all'estero...


...e noi sembriamo assistere allo spettacolo... ....dormendo ...

mercoledì 13 marzo 2013

IL NUOVO SANTO PADRE FRANCESCO BENEDICE LA FOLLA IN PIAZZA SAN PIETRO...

IL SANTO PADRE  FRANCESCO
Così scrive il nuovo Santo Padre Papa Francesco:
 "Il nuovo imperialismo del denaro toglie di mezzo addirittura il lavoro, che è il modo in cui si esprime la dignità dell'uomo, la sua creatività, che è l'immagine di Dio. L'economia speculativa insegue l'idolo del denaro che si produce da se stesso. Per questo non si hanno remore a trasformare in disoccupati milioni di lavoratori".

E' un Papa che conosce il mondo del lavoro: prima di entrare in seminario fu perito chimico e da ecclesiastico è stato immerso nella realtà della crisi economica argentina e sudamericana. Papa Francesco usa queste parole per descriverla:
"C'è stato in questo tempo - ha dichiarato l'argentino card. Bergoglio - un vero terrorismo economico-finanziario. Che ha prodotto effetti facilmente registrabili, come l'aumento dei ricchi, l'aumento dei poveri e la drastica riduzione della classe media. E altri meno congiunturali, come il disastro nel campo dell'educazione. In città e nei barrios intorno a Buenos Aires ci sono due milioni di giovani che non studiano né lavorano. La Chiesa è contraria al modo barbaro in cui si è compiuta la globalizzazione economicistica".

ROMA: ABBIAMO IL NUOVO SANTO PADRE...


lunedì 11 marzo 2013

Omelia a Roma del Card. O’Malley (Boston,Usa) : «Non Andare a Messa è Come Smettere di Respirare» ...

FELICITA'
Il cardinale di Boston (Usa), il cappuccino Sean O’Malley, ha insistito molto sull’importanza della testimonianza cattolica:
«Nel nuovo millennio, l’ordinaria amministrazione non è più sufficiente. Dobbiamo diventare una squadra di missionari, passando dalla semplice amministrazione alla missione».

Ha parlato di società individualista, citando gli americani, che «trascorrono sempre più tempo da soli, mangiando da soli, vivendo soli, spendendo ore da soli di fronte alla televisione o al computer».

La domenica, secondo l’Arcivescovo «è diventata semplicemente parte di un fine settimana», eppure non può essere considerato «tempo di semplice riposo o di evasione».

Va rimessa al centro l’Eucaristia:
  "Ci preme molto avere le migliori prediche e la miglior musica per la liturgia. Tutti vogliamo che la messa sia celebrata con dignità e bellezza. Ci preme molto che la gente capisca il significato dei riti e la ricca storia della nostra tradizione. Ma tutto questo non è sufficiente. Abbiamo bisogno di insegnare alla gente come pregare, allora la messa avrà senso. Allora cominceremo a penetrare il mistero. Senza l’Eucarestia della domenica noi perdiamo la nostra identità. Ma certamente le nostre  comunità devono diventare più accoglienti."

«La nostra celebrazione dell’Eucarestia, il sacrificio della Messa è, per noi cattolici, un pasto familiare. È lì che noi facciamo esperienza dell’amore di Dio e impariamo la nostra identità; chi siamo, perché siamo al mondo e che cosa fare della nostra vita. Non andare a messa è come smettere di respirare, respirare la vita del Corpo di Cristo».

sabato 9 marzo 2013

Joseph Stiglitz: "...l'Euro Sta Mettendo a Rischio gli Stessi Scopi per Cui è Stato in Teoria Creato...” ....e l'Italia, Paese Fondatore dell'Unione Europea, pare Dormire, Accettando supinamente di Impoverirsi....

I CANI ITALIANI non Rex...
Il Premio Nobel per l’economia Stiglitz: “l’euro sta mettendo a rischio gli stessi scopi per cui è stato in teoria creato” 
8 mar. 2013 di Joseph Stiglitz, da Project Syndicate

""Il risultato delle elezioni italiane dovrebbe dare un messaggio chiaro ai leader europei: gli elettori non tollerano le loro politiche di austerità.

Il progetto europeo, per quanto idealista, è sempre stato un impegno dall’alto verso il basso. Ma incoraggiare i tecnocrati a guidare i vari paesi è tutta un’altra questione, che sembra eludere il processo democratico, imponendo politiche che portano ad un contesto di povertà sempre più diffuso.

Mentre i leader europei si nascondono al mondo, la realtà è che gran parte dell’Unione europea è in depressione. La perdita di produzione in Italia dall’inizio della crisi è pari a quella registrata negli anni ’30. Il tasso di disoccupazione giovanile in Grecia ha invece superato ora il 60%, mentre quello della Spagna è oltre il 50%. Con la devastazione del capitale umano, il tessuto sociale europeo si sta lacerando ed il suo futuro è sempre più a rischio.

I dottori dell’economia dicono che il paziente deve lasciare che la malattia faccia il suo corso, mentre i leader politici che suggeriscono il contrario vengono accusati di populismo. La realtà tuttavia è che la cura non sta funzionando e non c’è alcuna speranza che funzioni; o meglio che funzioni senza comportare danni peggiori di quelli causati dalla malattia. E ci vorrà un decennio o più per recuperare le perdite generate da questo processo di austerità.

In breve, non è stato né il populismo né la miopia che ha portato i cittadini a rifiutare le politiche che gli sono state imposte, ma è la modalità errata con cui sono state portate avanti.

Le risorse e i talenti dell’Europa (il suo capitale umano, fisico e naturale) sono gli stessi del periodo precedente alla crisi. Il problema è che le cure imposte stanno portando ad un significativo sottoutilizzo di tali risorse. Qualsiasi sia la natura dei problemi dell’Europa, una risposta che comporti uno spreco di quest’entità non può rappresentare la soluzione.

La diagnosi semplicistica dei mali dell’Europa che sostiene che i paesi ora interessati dalla crisi stessero vivendo al di sopra delle loro possibilità, è evidentemente sbagliata almeno in parte. Prima della crisi, infatti, sia la Spagna che l’Irlanda registravano un surplus fiscale ed un rapporto debito/PIL basso, e se la Grecia fosse stata l’unico problema a livello europeo, l’Europa avrebbe potuto gestirlo facilmente.

Ci sono una serie di politiche alternative in discussione che potrebbero funzionare. L’Europa ha bisogno di un maggiore federalismo fiscale e non solo di un sistema di supervisione centralizzato dei budget nazionali. Ovviamente, l’Europa potrebbe non avere bisogno del sistema usato negli Stati Uniti che prevede un rapporto di due a uno della spesa federale rispetto alla spesa statale, ma necessita in ogni caso di una spesa maggiore a livello europeo invece dell’esiguo budget attuale dell’UE (ridotto ulteriormente dai sostenitori dell’austerità).

E’ poi necessaria un’unione bancaria, ma deve essere una vera unione con un unico sistema di assicurazione dei depositi, delle procedure risolutive ed un sistema di supervisione comune. Inoltre, sarebbero necessari gli Eurobond o uno strumento simile.

I leader europei riconoscono che senza la crescita il peso del debito continuerà a crescere e che le sole politiche di austerità sono una strategia anti-crescita. Ciò nonostante, sono passati diversi anni e non è stata ancora presentata alcuna proposta di una strategia per la crescita sebbene le sue componenti siano già ben note, ovvero delle politiche in grado di gestire gli squilibri interni dell’Europa e l’enorme surplus esterno tedesco che è ormai pari a quello della Cina (e più alto del doppio rispetto al PIL). In termini concreti, ciò implica un aumento degli stipendi in Germania e politiche industriali in grado di promuovere le esportazioni e la produttività nelle economie periferiche dell’Europa.

Quello che non può funzionare, almeno per gran parte dei paesi dell’eurozona, è una politica di svalutazione interna (ovvero una riduzione degli stipendi e dei prezzi) in quanto una simile politica aumenterebbe il peso del debito sui nuclei familiari, le aziende ed il governo (che detiene un debito prevalentemente denominato in euro). E con l’implementazione di una serie di modifiche nei diversi settori a velocità diverse, la deflazione a livello mondiale innescherebbe degli stravolgimenti enormi nell’economia.

Se la svalutazione interna fosse la soluzione, lo standard dell’oro non sarebbe stato un problema durante la Grande Depressione. La svalutazione interna unita alle politiche di austerità e al principio del mercato unico (che favorisce la fuga di capitali e l’emorragia dei sistemi bancari) è una combinazione altamente dannosa.

Il progetto europeo è stato ed è ancora una grande idea politica con un elevato potenziale di promozione della prosperità e della pace. Ma invece di migliorare la solidarietà all’interno dell’Europa, sta seminando i semi della discordia all’interno e tra i vari paesi.
I leader europei continuano a promettere di fare tutto il necessario per salvare l’euro. La promessa del Presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, di fare “tutto il necessario” ha garantito un periodo di tregua temporaneo. Ma la Germania si è opposta a qualsiasi politica in grado di fornire una soluzione a lungo termine tanto da far pensare che sia sì disposta a fare tutto tranne quello che è necessario.

Ovviamente i tedeschi hanno dovuto accettare con riluttanza la necessità di un’unione bancaria che comprenda un sistema di assicurazione dei depositi comune. Ma il passo con cui sostengono queste riforme è in discordanza con i mercati, mentre in diversi paesi i sistemi bancari sono già attaccati al respiratore. Quante altre banche dovranno entrare in terapia intensiva prima che l’unione bancaria diventi una realtà?

E’ vero, l’Europa ha bisogno di riforme strutturali come insiste chi sostiene le politiche di austerità. Ma sono le riforme strutturali delle disposizioni istituzionali dell’eurozona e non le riforme all’interno dei singoli paesi che avranno l’impatto maggiore. Se l’Europa non si decide a voler fare queste riforme, dovrà probabilmente lasciar morire l’euro per salvarsi.

L’Unione monetaria ed economica dell’UE è stata concepita come uno strumento per arrivare ad un fine non un fine in sé stesso.

L’elettorato europeo sembra aver capito che, con le attuali disposizioni, l’euro sta mettendo a rischio gli stessi scopi per cui è stato in teoria creato. Questa è l’unica e semplice verità che i leader europei non sono ancora riusciti a cogliere. ""

Fonte: Project Syndicate;

lunedì 4 marzo 2013

"Alternativa per la Germania" E' la Nuova Formazione Politica Guidata dall'ex Presidente della Confindustra Tedesca Hans-Olaf Henkel...Propone la Fine dell'Euro e il Ritorno alle Monete Nazionali...

MERCANTI DENTRO IL TEMPIO
"La sostenibilità del debito pubblico italiano è in pericolo. Non si può pretendere che i partner europei dell'Italia e la Bce stabilizzino l'economia italiana, quando gli italiani non sono pronti ad attuare le riforme" così legge la situazione italiana  il consigliere economico della Cancelliera Signora Merkel, il Dr Lars Feld, dopo l'esito del voto in Italia.

...sono dichiarazioni del tutto attese perché aderenti alla linea che vuole presentare questa crisi come dovuta esclusivamente al comportamento incauto o comunque poco consono alla razionalità economica ben compresa dalla sola Germania ma non dai Altri Paesi dell'eurozona...

...è bene ricordare che l'Italia è un contribuente netto al bilancio dell'Unione europea: nel 2011 abbiamo dato 16 miliardi per riceverne 6 in cambio, quindi siamo stati contribuenti netti per 10 miliardi...

...siamo più noi -in questo momento- a salvare le Banche Private Tedesche di quanto non sia lo Stato tedesco a salvare lo Stato Italiano....

venerdì 1 marzo 2013

GRECIA Collasso della Sanità Pubblica ...Europa?....

GRECIA: ...SOLIDARIETA' EUROPEA? 
...tanti anni di costruzione europea che pare stiano andando in fumo...non dobbiamo perdere la speranza...

....ora + che mai abbiamo bisogno di corrette informazioni...