giovedì 31 dicembre 2009

AUGURI a Istanbul, Pecs (H) ed Essen (D) : European Capitals of Culture-Capitali Europee della Cultura 2010...nel 2019 ITALIA: Brescia,MN,TN-BZ,VR?

giovedì 17 dicembre 2009

Internet?non + un accessorio, è parte della ns vita! il digitale? non una parte..è l'economia.

...la tecnologia ora è la protagonista...non + ruolo ancillare...pertanto data la sua straordinaria POTENZA va ripensato l'impianto legislativo...si impone la riscrittura delle regole in primis a livello UE... la rete ormai è parte integrante della nostra vita...banda larga e fibra ottica sono ormai indispensabili, si indispensabili... i web-nativi sono nelle nostre case...

(foto Camera Deputati Roma Convegno Premio Merli presieduto dal prof. Corrado Monaca Pres. di Movimento Azzurro Ass. Ambientalista riconosciuta da MinAmbiente Roma, dic.,11,'09)

venerdì 11 dicembre 2009

11 dic'09 Roma: PREMIO MERLI di Movimento Azzurro












Roma 11.12.'09 -Parlamento Camera dei Deputati- Premio Merli di Movimento Azzurro Ass. Ambientalista Riconosciuta Min. Ambiente... Diego Scarbolo consegna il premio..... al centro il Presidente di Movimento Azzurro prof. Corrado Monaca ed il segretario generale Dr. Dante Fasciolo....ricordiamo che lo scorso anno era stato premiato il prof.Attilio Vuga Sindaco di Cividale del Friuli-Forum Iulii ( corridoio geoculturale europeo Longobardia).....

giovedì 10 dicembre 2009

MOVIMENTO AZZURRO Associazione Ambientale riconosciuta dallo Stato

(foto:Giuly4e FRANCIA: Dol de Bretagne)

Premio Merli 2009
Roma 11 dicembre '09 presso la Sala Conferenze della Camera dei Deputati, via del Pozzetto 158 (P.za S. Silvestro) con inizio alle ore 10,00.

Programma

CONFERENZA INTERNAZIONALE SULL’ACQUA
“Dalla legge Merli in Italia ai progetti trasfrontalieri nel programma ENPI”
Col patrocinio del Ministero della Giustizia
Apertura lavori
Dante Fasciolo - Segretario Nazionale del Movimento Azzurro

La risorsa acqua indispensabile allo sviluppo dei popoli
Emilio Santori - Commissario ISPRA - Roma – Italia

Le infrastrutture idriche e lo sviluppo nelle regioni meridionali
Giuseppe Barone – Preside Facoltà di Scienze Politiche – Università di Catania

La cooperazione della giustizia Italo-Serba e processo di armonizzazione con la legislazione EU
Snezana Malovic - Ministro della Giustizia – Serbia

Il Pensiero di Gianfranco Merli nella legge n.319 del 10 Maggio 1976
Giancarlo Galli

Tutela delle acque - La legge Merli, una svolta epocale
Rocco Chiriaco - Presidente Onorario del Movimento Azzurro

Il programma Enpi: opportunità di cooperazione e sviluppo sostenibile
S.A.R.Principessa Wijdan Al-Hashemi - Ambasciatore di Giordania in Italia

L’eredità del Merli nelle proposte del Movimento Azzurro
International Oasis
Corrado Monaca - Presidente Nazionale

Consegna Premio Merli 2009
a S.A.R. Principessa Wijdan Al-Hashemi
Ambasciatore di Giordania in Italia
a S.E. Snezana Malovic
Ministro Giustizia della Serbia
e alla Dott.ssa Haifa Basili Bitar
Scrittrice – Lattakia - Syria

Segue consegna PREMIO Gianfranco Merli 2009 ai vincitori selezionati
nelle 18 sessioni dal
Comitato d’Onore, dal Comitato dei Garanti e dal Comitato Organizzatore

mercoledì 9 dicembre 2009

(Francia: "la stazione di normandia" foto Giuly4e)




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martedì 1 dicembre 2009

Un Giusto...Armin Wegner testimone fotografico del genocidio degli armeni...

ARMIN WEGNER nacque a Wuppertal, in Westfalia, Germania

nel 1886. Testimone del genocidio degli armeni, e soprattutto

la sua volontà di denuncia, attraverso le sue fotografie e le sue opere

letterarie, lo hanno reso protagonista della vita di diverse comunità

armene nel mondo. In seguito allo scoppio della prima guerra mondiale

si arruolò come infermiere volontario nell'unità sanitaria dell'esercito

e...nonostante gli espressi divieti delle autorità turche e tedesche,

Wegner raccoglie testimonianze scattando fotografie nei campi...

che utilizzerà poi nelle sue lettere prima, negli anni del dopoguerra poi,

nella sua attività di denuncia del genocidio......sarà arrestato, torturato e

infine esiliato e, dopo anni, giungerà nel 1936 in Italia, dove sarà prima

a Positano e Stromboli e poi, dal 1956, a Roma.

Nel 1968 il titolo di: 'GIUSTO' assegnato dall’Ordine di San Gregorio

a Erevan, oltre che dallo Yad Vashem di Gerusalemme.

Le ceneri di Armin Wegner, morto a Roma nel 1978, sono state trasportate

nella capitale dell'Armenia, a Erevan, e tumulate con una cerimonia

nel Muro della Memoria, monumento del genocidio armeno.

giovedì 26 novembre 2009

S.E. Arcivescovo Mons. Ravasi-: UNESCO perplessità...su Patrimoni Ereditari Culturali dell'Umanità ... ad es. CARNEVALE di RIO...

Esiti "discutibilissimi" nei criteri con cui l'Unesco sceglie ciò che è Patrimonio Universale dell'Umanità.
Critica, pur accompagnata dal riconoscimento dell'importanza dell'agenzia dell'ONU-UNESCO-, è arrivata dal "Ministro" Vaticano della cultura, S.E. Arcivescovo mons. Gianfranco Ravasi.
La Chiesa cattolica, che custodisce "uno scrigno sterminato" di tesori, vede "con perplessità" certi riconoscimenti... citando il Carnevale di Rio...

"Rispettiamo l'opera dell'Unesco-ONU- , però siamo anche pronti a riconoscere che non è il Baedecker (la famosa guida turistica ),il manuale per sancire lo stato dell'arte e della bellezza nel nostro pianeta", ha osservato S.E. mons. Ravasi durante una conferenza stampa in occasione del ventennale della Pontificia commissione per i Beni culturali della Chiesa.

(foto: Casa del Mantegna a Mantova-Città Patrimonio Ereditario Culturale dell'Umanità -UNESCO-)

domenica 22 novembre 2009

Etica...Morale...EticA...MoralE...=SCIENTIA delle... "COSTRUZIONI"... delle Persone Umane... tutte, nessuna esclusa...

Quando si costruisce... un muro se non si rispettano le leggi della gravità:....il muro NON STA SU'...CADE TUTTO...

Quando -invece- si "costruisce", si "educa", si "forma"... una persona umana... a fare il "furbissimo" contro gli "altri"... a "portare via", "a sottrarre" i beni degli "altri"...etc... IN UN PRIMO MOMENTO SI STA SU'... non si crolla subito... ma è solo questione di tempo .... non subito, ma si crollerà.... ECCO PERCHE' l'educazione... all'Etica, alla Morale è una scienza delle costruzioni per non crollare... delle persone umane tutte, nessuna esclusa...

giovedì 19 novembre 2009

"Formazione": o è "AUTOformazione" o non è...

E' bene cercare di liberarci da ciò che ci limita e condiziona... a volte con grande pesantezza... il nostro vivere quotidiano...

Si può amorosamente-coltivare l'arte di fare le cose con gioiosa graziosità...

...prestando attenzione a ciò che si sta facendo, qui e ora, e traendone gioia...

...succede qualcosa di magico, e... si percepisce dentro e fuori di se... Felicità...

Certissimamente si può imparare a godere di qualsiasi cosa... come a dormire, alzarsi, prepararsi la colazione e andare, in pace, a lavoro... se ci si lascia amare...

Più cose "si impara" a rendere piacevoli, educandosi, formandosi per AUTOformarci, più la vita, anch'essa, si farà, finchè siamo sotto questo bel sole, graziosamente gioiosa... per noi e per chi ci è vicino...

domenica 15 novembre 2009

Ctg-Chiuso con successo il Convegno Regionale Veneto sul lago di Garda: STAR BENE INSIEME: LO SPIRITO-e-L'ARTE

Ctg- centro turistico giovanile- si è chiuso oggi con grande successo il convegno regionale veneto. Dopo le presentazioni dei gruppi di tutte le provincie venete, di sabato scorso, coordinate dal Dr Alberto Ferrari past president del Ctg Italia, il convegno è proseguito con l'ottima e ampia relazione del prof. Luigi Marastoni. Ne è seguito un ampio e articolato dibattito a cui molti hanno partecipato.
Il convegno si è chiuso con l'approvazione di un documento sottoposto all'assemblea da parte del Presidente regionale veneto Dr Giuseppe Marangoni che guida con grande competenza, volontà e passione il ctg regionale più ampio e articolato di tutta l'Italia. Di ciò daremo notizia... a presto...

domenica 18 ottobre 2009

libro verde U.E.: "...è necessario offrire ai giovani maggiori opportunità di mobilità all'estero..."


L'Unione Europea sostiene la mobilità in quanto fattore importante -tra l'altro- per l'apprendimento: "...è necessario offrire ai giovani maggiori opportunità di mobilità all'estero...".

L'8 luglio 2009, la Commissione europea ha pubblicato il Libro Verde “Promuovere la mobilità dei giovani per l’apprendimento”.

L'obbiettivo primario del Libro verde è accrescere le opportunità dei giovani europei di sviluppare ed integrare le loro conoscenze e le loro abilità -anche potenziali- recandosi all'estero.
http://ec.europa.eu

venerdì 16 ottobre 2009

INFOpoveri di tutto il Mondo Unitevi! Vinta la 1^battaglia per gli INFOpoveri: x legge in Finlandia tutti i cittadini hanno DIRITTO alla Banda Larga!

La FINLANDIA -membro U.E.e del corridoio geoculturale europeo LONGOBARDIA- ha deciso che da luglio 2010 TUTTI - ma proprio tutti- I SUOI CITTADINI -NESSUNO ESCLUSO- sono autorizzati a PRETENDERE, anche nel paesello + sperduto tra le renne vicino al circolo polare artico, un collegamento internet ad 1MEGA/sec e da 100MEGA-SI- proprio cento! dal prossimo 2015.
Triplo UUUrrrKKKaaa!
INFOpoveri di tutto il Mondo Unitevi!

!!!!!!ITALIA!!!!!!! dom 08.11.2009
Scajola a Berlusconi spingere su banda larga: "Si creerebbero oltre 60.000 posti lavoro".....

martedì 13 ottobre 2009

sabato 12 dic.'09 con il ns. Forum di BS e Ass. Longobardia: I Longobardi incontrano gli INCA -Patrimoni Ereditari dell'Umanità - Unesco-

Visita alla mostra di BRESCIA tra oggetti Patrimoni Ereditari Culturali dell'Umanità x info tel. 03041889 info@longobardia.it quote di partecipazione -all inclused- compresa visite guide e "degustazioni-uniche"(strada del vino dei colli longobardi) euro venti.

Successo USA?: "Padronanza delle Dinamiche Monetarie..Uso di questa Forza..." così lo storico USA Russell Mead nel libro "Gold and Gold"

Da intervista al Corriere del Ticino del 03 ott.'09:
" ....con grande abilità gli Anglosassoni sono riusciti ad impadronirsi delle dinamiche monetarie e a perfezionarle, sviluppando una politica sia estera sia interna capace di sfruttare appieno questa nuova forza..."

Premio Nobel Economia a Elinor Ostrom: esiste! una "TERZA VIA" tra lo Stato ed il Mercato...

Il premio Nobel per l'Economia a Elinor Ostrom Le dà atto di aver provato, teoricamente, perchè di fatto è sempre esitita, una "TERZA VIA" tra lo Stato ed il Mercato.....

Ostrom ha messo in evidenza la possibilità che i beni comuni (...TRA CUI L'ACQUA...), condivisi tra la comunità, siano gestiti molto meglio utilizzando la forza dell’intelligenza auto-organizzatrice dei "personalmente" interessati, invece di scaricare le scelte su una impossibile selezione del mercato o all' automatismo irresponsabile burocratico-statale.

Come dimostrato dalle ricerche empiriche compiute da Ostrom, le
comunità possono generare da loro stesse e molto, molto meglio, le regole e i limiti sia formali che non, e responsabilmente rispettati da tutti per l’uso dei beni comuni, arrivando a risultati molto migliori sia del mercato o dalla burocrazia di tipo statale.

lunedì 5 ottobre 2009

Dom.4 ott.'09 Visitato Loppiano (FI) a presto le foto del viaggio

1.10.'09La “Caritas in veritate” suscita l’interesse del mondo. Monsignor Crepaldi spiega gli obiettivi dell’enciclica: un Dio di Verità e Amore

01-10-2009 La “Caritas in veritate” suscita l’interesse del mondo. SE Monsignor Arcivescovo Gianpaolo Crepaldi spiega gli obiettivi dell’enciclica.

La “Caritas in veritate” suscita l’interesse del mondo Monsignor Crepaldi spiega gli obiettivi dell’enciclica (note di Antonio Gaspari)

ROMA, mercoledì, 30 settembre 2009 (ZENIT.org).- Intervenendo martedì 29 settembre al “Forum delle persone e delle associazioni di ispirazione cattolica nel mondo del lavoro”, monsignor Giampaolo Crepaldi, Arcivescovo di Trieste e Presidente dell’Osservatorio internazionale “Cardinale Van Thuân”, ha spiegato come e perchè l’enciclica “Caritas in veritate” sta suscitando l’interesse del mondo.

Sono passati due mesi dalla pubblicazione dell’enciclica “Caritas in veritate” e durante questo periodo si è sviluppato un ampio dibattito di cui lo stesso Benedetto XVI si è detto contento, parlando con i giornalisti sull’aereo per Praga il 25 settembre scorso.

L’Arcivescovo di Trieste ha raccontato che a livello internazionale “i segni di apprezzamento e di riconoscimento delle grandi novità contenute nell’enciclica sono stati veramente tanti e significativi”.

Circa la novità rilevante dell’enciclica, monsignor Crepaldi ha sottolineato “l’influenza che sullo sviluppo hanno il rispetto della libertà religiosa, la tutela della vita dal concepimento alla morte naturale, l’assolutismo della tecnica, l’atrofizzazione della coscienza”

“Molti passi – ha continuato - riflettono sui nessi profondi tra lo sviluppo e la prospettiva della vita eterna o la consistenza ontologica dell’anima, come per esempio il paragrafo n. 76”.

Secondo il Presidente dell’Osservatorio Van Thuan, “la grandezza di questa enciclica consiste nel chiederci una conversione nel considerare le cose e il loro ordine” ed in particolare nel rapporto tra religione e sviluppo.

In questo contesto monsignor Crepaldi ha denunciato le molte contraddizioni che puntano per esempio a una giustizia sciolta dalla pratica della carità.

Come esempio ha ricordato che “ci preoccupiamo perché d’estate vengono abbandonati i cani e non ci curiamo delle vite impedite con l’aborto; pretendiamo di sviluppare solidarietà nel lavoro ma distruggiamo la famiglia che è vera scuola di solidarietà e la contrapponiamo al lavoro anziché integrarla con esso”.

E ancora, “ci affidiamo alla tecnica per risolvere i problemi ambientali quando sappiamo che sono dovuti proprio all’assolutismo della tecnica; gonfiamo costosi apparati per gli aiuti internazionali e il 90% del loro budget è impiegato per le spese correnti di mantenimento della struttura”.

Inoltre, “vogliamo educare i giovani all’assunzione di responsabilità e mettiamo in mano delle ragazzine di 16 anni la pillola abortiva; [...] diffondiamo nelle scuole la cultura del determinismo evolutivo per cui siamo tutti figli della necessità e del caso e poi pretendiamo che i giovani vedano nella natura una vocazione da rispettare”.

C’è qualcosa che non va. C’è molto che non va - ha sottolineato - . C’è un ordine delle cose da rimettere a posto, una conversione di prospettiva da attuare. L’enciclica è un invito all’uomo affinché ´rientri in se stesso´”.

Monsignor Crepaldi si è detto convinto che “ogni cosa rivela un senso. Ogni cosa deve essere illuminata dall'amore e dalla verità perché riusciamo a comprendere cosa essa sia e cosa dobbiamo fare” e “il senso non è mai prodotto, è sempre trovato”.

L’enciclica propone un cambiamento mentale per non considerare più le persone e il mondo come nostra produzione, ma nell’ottica della loro vocazione.

A questo proposito l’Arcivescovo di Trieste ha spiegato che “la deriva nichilistica dello sviluppo è inevitabile se continuiamo a pensare che il senso lo produciamo noi”. Dovremmo, invece, capire che temi come quello “della religione e di Dio, diventano di primo piano per lo sviluppo”.

Il Presidente dell’Osservatorio Van Thuan ha quindi messo in guardia dall’assolutismo della tecnica che sembra aver sostituito le ideologie.

Ormai, ha denunciato, la tecnica si occupa della vita, della procreazione, della famiglia, della pace, dello sviluppo, delle relazioni internazionali, degli aiuti allo sviluppo, del lavoro. Gli apparati tecnici contano più di quelli politici.

“Ci sono scienziati – ha commentato monsignor Crepaldi - che scientificamente affermano che Dio non esiste; ci sono medici che scientificamente dicono che l’embrione non è cosa umana; ci sono apparati delle Nazioni Unite che impongono in tutto il mondo l’ideologia del gender; ci sono agenzie che pianificano la lotta alla vita; e dopo la crisi economia e le tante proposte di moralizzare la tecnica finanziaria nulla o poco di tutto ciò si vede all’orizzonte”.

Per l’Arcivescovo di Trieste, “la tecnica ormai si occupa di molte cose […] ma senza sapere cosa sono”, essendo “indifferente alla loro verità e quindi incapace di suscitare alcun amore".

Per ritrovare il senso delle cose monsignor Crepaldi propone di riscoprire il ruolo di Dio nella storia e nello sviluppo. “Non un Dio qualunque - ha affermato - ma un Dio amico della persona, ossia un Dio che è Verità e Amore”.

“Torna alla fine la pretesa cristiana, che essendo una pretesa di verità e di amore non è una pretesa arrogante, ma di dono e gratuità”, ha concluso monsignor Crepaldi affermando che “il Vangelo è elemento fondamentale per lo sviluppo, perché in esso Cristo, rivelando il mistero del Padre e del suo amore, svela anche pienamente l’uomo all’uomo”.

sabato 26 settembre 2009

Grande successo dal 24-26 Sett.'09 MONZA-MILANO UNESCO World Forum on Cultural Industries-IL PROSSIMO ANNO SARA' RIPETUTO SEMPRE A MONZA

Si è chiuso oggi sab.26 sett.'09 alla Villa Reale di Monza l'incontro UNESCO con la partecipazione di una rappresentanza per oltre 55 Nazioni.
La chiusura è stata del Min. degli Esteri on.le Frattini e del Presidente della Regione Lombardia Formigoni con l'Assessore regionale lombardo alla Cultura Zanello.
Tutti concordi: l'iniziativa sarà ripetuta il prossimo anno sempre a Monza in Villa Reale.Non solo. Sarà affiancata da una innovativa Mostra Mercato a Rho-Pero. E la Villa Reale ospiterà la sede Unesco italiana...........

E' stato un incontro nell'ambito delle iniziative Unesco:
"Creative, Innovation and Excellence: from Crafts to the Design and Fashion Industry".....

Così dichiara Il Presidente della commissione italiana Unesco prof. Gianni Puglisi:
" Stiamo assistendo a fenomeni che potremmo definire di contestuale "DEterritorializzazione e RIterritorializzazione" finalizzati a una vera e propria Nuova Cartografia Globale(NCG). Le Città dovranno essere intese, d'ora in poi, come i laboratori di una nuova via alla Globalità" .

venerdì 18 settembre 2009

AGENZIA ENTRATE: "ASPETTARE" dice il Comunicato Presidenza Ctg ITALIA Roma del 14.9.'09

MODELLO PER L'AGENZIA DELLE ENTRATE
Comunicazione della Presidenza nazionale deliberata a Roma il 14.09.2009

Giovedì 3 settembre sul sito dell’Agenzia delle Entrate (www.agenziaentrate.it) è stato pubblicato il “Modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini fiscali da parte degli enti associativi”, come previsto dall'art. 30 dl 185/2008.

Si tratta del modello per la comunicazione dei dati che tutti gli enti nonprofit ( e quindi anche tutte le realtà del Ctg) devono trasmettere all'Agenzia delle entrate per poter continuare a fruire delle esclusioni da imposta (Iva e Ires) per le quote e i contributi versati dai soci (art. 148 t.u.i.r. e art. 4 d.P.R. n. 633/72).


Il Forum nazionale del Terzo Settore si era mosso – insieme ad altri - sin da prima della approvazione della norma, riuscendo a escludere da tale adempimento le organizzazioni di volontariato iscritte nei registri della L 266/1991.

L’iniziativa del Forum è proseguita nei mesi scorsi per ridurre le ricadute negative del provvedimento, in termini di aggravi burocratici ed altro, ottenendo la costituzione di un tavolo tecnico composto da rappresentanti dell'Agenzia delle Entrate, dell'Agenzia per le Onlus e del Terzo Settore che ha predisposto una proposta di modifica al testo di legge che ha raccolto sostanzialmente tutte le nostre osservazioni. Tale testo é stato fatto proprio dall'Agenzia delle Entrate che si è impegnata a presentarlo come emendamento del Governo.

Ora si deve purtroppo constatare che tale iniziativa, all'oggi, non ha conseguito i risultati sperati e che l’Agenzia delle Entrate – in modo oggettivamente inspiegabile, date le rassicurazioni finora forniteci – procede sulla strada dell’applicazione della norma nel modo più burocratico e pesante.

Coscienti dell’importanza della partita in gioco e della gravità della situazione, in questi giorni il Coordinamento del Forum sta svolgendo una valutazione della situazione e decidendo le azioni comuni da adottare per continuare a sostenere le richieste dell'associazionismo.

Come Presidenza nazionale siamo mobilitati a seguire con attenzione l’evolversi della situazione e forniremo quanto prima ogni necessaria istruzione in merito a tutta la nostra struttura associativa.

Nel frattempo, considerato anche che il termine per la presentazione del modulo scade il 30 ottobre 2009, invitiamo tutti i nostri livelli di base, provinciali e regionali a non procedere alla sua compilazione e all’invio telematico, attendendo gli sviluppi della situazione e le nostre indicazioni.

La Presidenza nazionale

domenica 13 settembre 2009

Un anno dall'inizio della KriZi, il + grande KraK finanziario dopo il 1929, lun 15 sett.'08: Fallimento della Lehman Brothers


In un paio di mesi è stata polverizzata + ricchezza che in DUE guerre mondiali!

Una decisione presa a...... il .... da.....? nella fine estate del 2008 con deflagrazione in primis negli USA (Fallimento della Lehman Brothers) continua ancora oggi con la disoccupazione in aumento e con la FIDUCIA che continua ad essere merce rara.... ma indispensabile per costruire FUTURO... per tutti...

sabato 5 settembre 2009

...Magia del Legno... si è concluso con grande successo a Sutrio (UD) meeting con i giovani architetti italiani ...

Si è concluso oggi sab 5 sett.'09, con grande successo, il meeting di Sutrio (UD) su :

COSTRUIRE CASACLIMA IN LEGNO

Seminario di formazione tecnica sulle costruzioni ad alta efficienza energetica in legno

lunedì 31 agosto 2009

ogni euro investito x BENACUS 2019 (lake of garda,gardasee) darà frutto non solo x EXPO2015 ma sino al 2019 -Capitale Europea Seriale Cultura x 2019

E' tempo di impegno su orizzonti di speranza.
La sfida è interdisciplinare per una gestione consapevole della complessità.

BENACUS (lake of garda; gardasee) Capitale Europea Seriale per la Cultura per tutto il 2019 a:



Inverno TRENTO-BOLZANO sede UNESCO Dolomiti;

Primavera BRESCIA: sede UNESCO Patrimonio Ereditario Culturale dell'Umanità ARTE RUPESTRE Valle Camonica;

Estate: VERONA città UNESCO con l'ARENA al centro dell'estate;

Autunno: MANTOVA città UNESCO con al centro la Letteratura Europea e Mondiale

Tutte sedi Longobarde a sostegno della PRIMA candidatura seriale, per la parte italiana, della regione virtuale europea LONGOBARDIA dentro il Corridoio Geoculturale Europeo LONGOBARDIA -dai mari scandinavi sino alle acque mediterranee dello Ionio-

mercoledì 26 agosto 2009

mappa di BEDOLINA (UNESCObrixiaUNO) la città ritrovata, edizioni www.nostermond.com BRESCIA

Giuseppe Brunod, Alessandro Ramorino, Adriano Gasparri
sono gli autori del bel libro pubblicato da:
edizioni nostermond ( info@nostermond.com www.nostermond.com) su:

BEDOLINA la città ritrovata. 5000 anni di vita in Valle Camonica (bacino idrografico del fiume Oglio -lago d'Iseo-Brescia) incisi sulla roccia.
La riscoperta, lo studio, l'interpretazione della mappa più antica d'EUROPA.
*
"Quando il primo essere umano ha disegnato la prima linea, c'è stata una rivoluzione accelerata nella consapevolezza umana, della quale la Mappa Mentale è solo l'ultimo stadio di sviluppo. ( vedi il saggio di Lorraine Gill "Line is Man made"-la linea è fatta dall'uomo).
I primi esseri umani che tracciarono dei segni stavano quindi letteralmente segnando un GIGANTESCO PROGRESSO nella evoluzione dell'intelligenza, perchè stavano manifestando le prime tracce del mondo mentale.
Così facendo, stavano fissando i loro pensieri nel TEMPO e nello SPAZIO e anche permettendo ai loro pensieri di attraversare queste dimensioni.
L'intelligenza umana poteva ORA COMUNICARE CON SE STESSA attraverso l'infinità del TEMPO e dello SPAZIO..." (pag.49 di Tony Buzan, Mappe Mentali, Alessio Roberti Ed. ,BG, terza rist. ott.'05)
*
NB: Pare proprio, e questo ultimo libro sulla mappa di Bettolina lo mostra, che ci possa fare molto bene il continuare a studiare, e sempre meglio, il Nostro Patrimonio Ereditario Culturale dell' Umanità coltivando il tesoro del giacimento culturale della Valle Camonica (UNESCO).
*
Ci pare che siano chiari i segni che stiamo andando verso una "nuova alfabetizzazione mentale"(NAM) della persona umana singola ( comprensione degli alfabeti biologici e comportamentali del proprio "UNICO" cervello) e associata come la FARA ( termine Longobardo di Famiglia Allargata)....

martedì 11 agosto 2009

Viaggiare...Abbazia Benedettina di ETTAL (Ger.) "Manager nel segno di Dio"

Stralcio della intervista al Padre Dr. Josef Kastner OSB (Ordinis Sacri Benedicti), Cellerario (da Cellarius (Lat.) titolo al monaco che gestisce l'economia e la finanza del convento) presso l'abbazia Benedettina di Ettal in Germania.

"Manager nel segno di Dio"

Motivation: come si diventa cellerario di un'abbazia?

Dr. Kastner: ... Il cellerario non deve essere titubante né inconcludente, deve padroneggiare la teoria e la prassi, preparare accuratamente le proprie decisioni e perseguire quegli scopi che s'integrano nella strategia complessiva. Deve essere così come ci si aspetta che sia un dirigente e così com'è definito nella nostra Regola: “viene eletto cellerario chi ha esperienza di vita ed un carattere maturo…”.

Motivation: l'ordine benedettino è un ordine autosufficiente che si mantiene da solo: questo ha portato all'allestimento di diverse attività economiche. Quali sono le Sue competenze qui?

Dr. Kastner: due sono i compiti principali che dobbiamo assolvere nell'abbazia: il primo è rappresentato dalla lode a Dio e dalla cura delle anime, il secondo dall'educazione e dalla formazione di studentesse e studenti, che attualmente sono 326, nel liceo e nel collegio maschile. Per fare ciò non è necessaria solo la devozione ma ci vuole anche molto danaro. Rimane infatti, nonostante le tasse scolastiche e le sovvenzioni statali, un deficit di tre milioni di marchi. Con quattro milioni di marchi stiamo, inoltre, allestendo un nuovo monastero in Sassonia. Tutto questo deve essere finanziato. E' per questo che abbiamo una serie di attività aziendali, di cui io sono l'amministratore: il birrificio, la distilleria dei liquori, l'albergo con ristorante, il negozio dell'abbazia, la casa editrice artistica, la libreria, e ancora un'azienda agricola, una silvicola e una di giardinaggio, una panetteria ed alcune attività artigiane. Circa 200 collaboratori - ecclesiastici e laici - mi aiutano nell'assolvimento dei miei compiti.

Motivation: dal Suo punto di vista la Sua attività professionale può paragonarsi a quella di un manager nel libero mercato?

Dr. Kastner: in parte un cellerario può sicuramente paragonarsi ad un manager laico, almeno per quel che riguarda il raggiungimento di “successo aziendale”, “rendita del capitale investito” e “soddisfazione della domanda”. Questi scopi, però, rappresentano per lui soltanto delle premesse essenziali per poter soddisfare, oltre alla copertura delle spese per la sopravvivenza, compiti religiosi e volti al bene comune. Dal momento che un monastero non può contare sugli introiti della tassazione ecclesiastica, abbiamo messo su attività rispettabili, che destano meraviglia in molti laici.

Tuttavia sia la definizione dello scopo sia il percorso seguito per raggiungerlo sono di natura completamente diversa: “tutto vien fatto per glorificare Dio”.

Il che si traduce sul piano pratico nel fatto che tutto quel che è contrario a questo scopo non viene incluso nel management e deve essere rifiutato dall'abbazia.

Motivation: come definirebbe il “management creativo”?

Dr. Kastner: ritengo che noi quadri dirigenti dovremmo continuamente adattarci alla domanda, tenere il polso dei tempi, riconoscere tendenze e sviluppi e regolare di conseguenza la nostra produzione.

Dal 1990, per esempio, rileviamo una riduzione del traffico turistico. I cittadini tedeschi preferiscono accettare le più economiche offerte verso l'estero. A questo punto dobbiamo sicuramente migliorare ulteriormente il nostro servizio, compiacere i nostri ospiti, far tesoro delle antiche tradizioni, che in passato ci hanno portato molti ospiti, predisporre infine nuove offerte.

Nel nostro caso queste potrebbero consistere in piatti particolari con la possibilità di visite guidate al birrificio ed alla chiesa.

Intervista di Dorothea Greven www.kloster-ettal.de

sabato 8 agosto 2009

BOLZANO candidata Capitale Europea della Cultura 2019 da: il sole 24ore

foto: "OTZI" -che riposa nel Museo di Bolzano- la mummia di una persona umana, vissuta nell'età del Bronzo (3300-3100 a.C.), e che, ad oggi, è stata vista da un milione e mezzo di persone...

lunedì 27 luglio 2009

News su: Gender Revolution-La Rivoluzione di Genere -United Nations- UNESCO educazione

(foto UNESCObrixiaUNO: arte preistorica rupestre in valle camonica nel bacino del fiume Oglio)

LA “GENDER ARCHITECTURE” (architettura di genere) DELL'ONU e dei suoi enti

UNESCO (educazione) UNFPA (popolazione), l’UNDP (sviluppo), la WHO (“salute riproduttiva”)

Dopo la Conferenza sulla donna di Pechino del 1995, l’Onu si riorganizza strutturalmente per promuovere in tutto il mondo la “Gender equality”.

La parola Gender -Genere- non è solidificata culturalmente e si interpreta anche in contrapposizione alla parola Sesso (sex), indicando che tali differenze sono "costruite socialmente".

Ma senza dimenticare che il maschio è "fatto" da maschio e la femmina è "fatta" da femmina.

Il processo verso la “gender equality” è portato avanti da Esperti(Centri studi, Fondazioni,...),ONG -organizzazioni non governative- e funzionari della Segreterie.

Le Nazioni Unite pare dispongano di una “Gender Machinery”:

OSAGI (Office of the Special Adviser on Gender Issues and the Advancement of women);

DAW (Division of the Advancement of Women – UN Secretariat);

UNIFEM (UN Development Fund for Women);

INSTRAW (UN International Research and Training Institute for the Advancement of Women.

Risulta l'istituzione di “gender advisers” a livello regionale e statale abilitati ad intervenire nei confronti degli Stati membri delle Nazioni Unite (in particolare Stati in via di sviluppo).

La Carta ONU del 1945 recita di “uguali diritti per l’uomo e per la donna”.

La “gender equality” nella sua concretezza in divenire è sempre la stessa (=diritti=) o nella sostanza operativa è tutt’altra cosa ( es. farle fare la uomA...) :?

vedi :www.dialoguedynamics.com - www.vanthuanobservatory.org

mercoledì 15 luglio 2009

THE POPE KNOWS WHERE WE HAVE TO GO - IL PAPA SA DOVE ANDARE di S.E. mons. Arcivescovo G. Crepaldi

IL PAPA SA DOVE ANDARE di S.E.Mons. Arcivescovo di Trieste Giampaolo Crepaldi,

La Caritas in veritate è destinata a parlarci a lungo ed a lungo noi dovremo parlare di essa.

Dopo circa venti anni dalla Centesimus annus di Giovanni Paolo II, la Chiesa riprende ancora in mano il bandolo della matassa della costruzione del mondo e trasforma la questione sociale nientemeno che nella questione dello sviluppo umano integrale nella carità e nella verità.

Così facendo la Dottrina sociale della Chiesa viene collocata laddove Chiesa e mondo si incontrano. Il paragrafo 34 dell'enciclica dice con chiarezza che dopo il peccato il mondo non sa costruirsi da solo.

La Dottrina sociale, come diceva Giovanni Paolo II, è strumento di salvezza perché è annuncio di Cristo nelle realtà temporali. La Caritas in veritate ribadisce la pretesa cristiana: "senza di me non potete fare nulla".

Senza la forza della carità e la luce della verità cristiane l'uomo non è capace di tenersi insieme, perde i propri pezzi, si contraddice, si scompone e si decompone. La pretesa cristiana è che solo Gesù Cristo svela pienamente l'uomo all'uomo e gli permette di tenersi, come un tutto.

Una lettura della Caritas in veritate da questo punto di vista sarebbe molto interessante.

Destra e sinistra, conservazione e progressismo, capitalismo e anticapitalismo, natura e cultura…queste ed altre separazioni e riduzioni vengono completamente sorvolate: la realtà è più di esse e la realtà è data dalla carità e dalla verità. Si pensi alla più frequente delle scomposizioni ideologiche: la separazione dei temi della vita e della famiglia da quelli della giustizia sociale e della pace.

Separazione evidentissima, per esempio, nel riduzionismo ecologista o nello sviluppo dei popoli poveri collegato con l'aborto o la pianificazione riproduttiva forzata. L'enciclica dice che tutto ciò va tenuto insieme. Si pensi alla frequente interpretazione dello sviluppo solo in termini quantitativi, a fronte di altre cause qualitative sia del sottosviluppo che del supersviluppo.

L'ideologia della tecnica è il nuovo assolutismo (si veda il capitolo VI) perché separa: se tutti i problemi della persona umana si riducono a problemi psicologici risolvibili da tecnici esperti si finisce per non sapere nemmeno più cosa si intenda per sviluppo. L'uomo è unità di corpo e anima.

La Caritas in veritate riconsegna allo spirito e alla vita eterna il loro posto nella costruzione della città terrena.

La pretesa cristiana è di riuscire a tenere insieme il tutto. Ma è anche quella di rispondere ad un bisogno, meglio ad una attesa. Anche questo secondo aspetto della pretesa cristiana c’è tutto nella Caritas in veritate. Senza negare i diversi livelli di verità e di competenza, e quindi senza negare anche i propri limiti, la Chiesa sa di annunciare la Parola definitiva e che questa Parola non si aggiunge dall’esterno come un’opinione, ma pretende di essere la risposta alle attese umane.

Dio ha così il suo posto nel mondo e la Chiesa un suo “diritto di cittadinanza” .

Che Dio abbia un posto nel mondo richiede che il mondo ne abbia bisogno anche per essere mondo, ossia per conseguire i suoi fini naturali, viceversa Dio è superfluo. Utile, magari, ma non indispensabile. Se Dio è solo utile allora il cristianesimo è solo etica.

Se, invece, Dio è indispensabile allora la fede purifica la ragione e la carità purifica la giustizia. Purifica significa che le rende effettivamente ragione ed effettivamente carità. Come dire che senza la fede la ragione non riesce ad essere ragione e senza la carità la giustizia non riesce ad essere giustizia.

Non si comprenderà a fondo la Caritas in veritate se ci si soffermerà solo sui singoli capitoli tematici, senza tenere in conto la visione generale. Il tema vero dell'enciclica è il posto di Dio nel mondo.

Per questo la Caritas in veritate è anche un bilancio politico e sociale della modernità e dei danni al vero sviluppo provocati dalla incapacità di cogliere ciò che non sia prodotto da noi.

Il paragrafo 34 è tra i più belli e più importanti - dell'enciclica in quanto parla della stupefacente esperienza del dono. La modernità, nella sua versione emergente, elimina la possibilità stessa di “ricevere” e di “accogliere” qualcosa di veramente nuovo e che “irrompe” nella nostra vita. Impedisce di cogliere la carità e l’amore che sono sempre quanto non si può prevedere e produrre. Toglie quindi a Dio il suo posto nel mondo, perché Dio è Carità e Amore. Toglie la possibilità di riconoscersi come “fratelli”, perché la vicinanza si può produrre – dice l’enciclica – ma la fraternità no. Qualcuno ha osservato che nell’enciclica si parla più di fraternità che di solidarietà. E’ vero. Non però per eliminare il termine solidarietà, ma per chiarirlo meglio alla luce della fede cristiana. La fraternità richiede un unico Padre e non può essere che un dono.

La solidarietà corre il rischio del solidarismo e quindi della orizzontalità etica. Potremmo dire che la fraternità cristiana purifica la solidarietà umana.

Che rapporto c’è tra la prospettiva del dono e quella della libertà e della responsabilità? La Caritas in veritate colloca il tema dello sviluppo in questo ultimo ambito, non quello dei meccanismi ma quello della responsabilità. Questa non nasce da quanto produciamo noi, ma dall’accoglienza di doveri indisponibili. Al contrario la libertà sarebbe arbitraria e la responsabilità irresponsabile. Si legga con attenzione il paragrafo 43 sui diritti e sui doveri. Lì la modernità è purificata, ossia liberata da se stessa per essere più autenticamente se stessa. Da una modernità irresponsabile ad una modernità responsabile. Il sottosviluppo è prodotto. Ed è prodotto meno da carenza di risorse e più da carenza di pensiero e di cuore. Il pensiero e il cuore – se non ridotti ad opinione e a sentimento – ci mettono davanti a quanto ci interpella perché non prodotto da noi. Ci indicano il senso vero dello sviluppo da assumere liberamente e responsabilmente, senza affidarne la realizzazioni solo a burocrazie o a meccanismi.

La grandezza della Caritas in veritate sta nel suo respiro. Senza Dio, si legge nella Conclusione, l’uomo non sa dove andare e non sa nemmeno chi egli sia. Senza Dio l’economia è solo economia, la natura è solo un deposito di materiale, la famiglia solo un contratto, la vita solo una produzione di laboratorio, l’amore solo chimica e lo sviluppo solo una crescita.

L’uomo ondeggia tra natura e cultura, ora intendendosi solo come natura ora solo cultura, senza vedere che la cultura è la vocazione della natura, ossia il compimento non arbitrario di quanto essa già attendeva.

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THE POPE KNOWS WHERE WE HAVE TO GO By S.E. mons. Giampaolo Crepaldi

Caritas in veritate is destined to speak to us for a long time to come, and we should speak about it for just as long.

Approximately twenty years after the Centesimus annus of John Paul II the Church once again sets its sights on the heart of the problem regarding the construction of the world and transforms the social issue as such into nothing less than the issue of “integral human development in charity and truth”. Thus is the Social Doctrine of the Church situated at the point where the Church and the world encounter one another, where they meet. Paragraph 34 of the encyclical states quite clearly that in the wake of sin the world is unable to construct itself on its own. As John Paul II said, the Church’s social doctrine is an instrument of salvation because it is the announcement of Christ in temporal realities. Caritas in veritate reiterates the Christian “claim”: apart from me you can do nothing.

Without the force of charity and the light of Christian truths man is not able to hold himself together, loses pieces of himself, contradicts himself, comes apart at the seams and is ‘decomposed’. The Christian ‘claim’ is that only Jesus Christ fully reveals man to man and enables him to hold himself together as a single whole. A reading of Caritas in veritate from this point of view would be most interesting. Leftwing and rightwing, conservativism and progressivism, capitalism and anti-capitalism, nature and culture. . .these and other separations or reductions are completely overlooked; reality is more than they are, and reality is given by charity and truth. Just think about the most frequent expressions of ideological disjunction: the separation of the themes of life and the family from those of social justice and peace. Readily evident is separation, for example, in ecological reductionism or in the development of poor peoples linked with abortion or forced reproductive planning. The encyclical says that all this is to be “kept together. Then again, think about the frequent interpretation of development only in terms of quantity in comparison with other causes – qualitative – of both underdevelopment and super-development. The ideology of technology is the new absolutism (see chapter IV) because it separates: if all the problems of the human person are reduced to psychological problems able to be solved by calling on “expert” technicians, we end up no longer knowing what we mean by development. Man is the unity of body and soul. Caritas in veritate restores to the spirit and to life their rightful place in the construction of the earthly city.

The Christian ‘claim’ is to succeed in holding all this together. But likewise in responding to a need or, even better, to an expectation. This second aspect of the Christian ‘claim’ is present as well in Caritas in veritate. Without denying the diverse levels of truth and competence, and hence without denying its own limits, the Church knows it announces the definitive Word and that this Word is not sort of added on from the outside like an opinion, but professes to be the response to human expectations. Thus does God have His place in the world and the Church its “right of citizenship”. In order for God to have a place in the world requires the world to need Him in order to be world, to attain its natural ends; otherwise God is superfluous. Useful, perhaps, but not indispensable. If God is only useful, then Christianity is nothing more than ethics. God is indispensable and therefore the faith purifies reason and charity purifies justice. Purify means making them reason and charity in the full and effective sense of the words. It is like saying that reason without faith is unable to be reason, and justice without charity is unable to be justice.

It will not be possible to understand Caritas in veritate in depth if we merely dwell on the individual thematic chapters without taking into consideration the overall vision. The true theme addressed by the encyclical is the place of God in the world. This is why Caritas in veritate is likewise a political and social ‘stock-taking’ of modernism and the damages to true development caused by the inability to grasp what we ourselves do not produce. Chapter 34 is one of the most beautiful parts of the encyclical – and most important – insofar as it takes up “the astonishing experience of gift”. Modernism in its emerging version eliminates the very possibility of “receiving” and “welcoming” something truly new that “bursts into” our life. It prevents us from grasping the charity and love which are always what cannot be foreseen and produced. It therefore takes away from God His place in the world, because God is Charity and Love. It takes away the possibility of recognizing one another as “brothers”, because closeness can be produced – says the encyclical—but not fraternity. It has been remarked that the encyclical speaks more about fraternity than solidarity. This is true; the real point, however, is not in order to do away with the word solidarity, but to clarify it even better in the light of the Christian faith. Fraternity requires a single Father and cannot but be a gift. Solidarity runs the risk of turning into yet another ‘ism’ and hence be limited to sort of horizontal ethics. We could say that Christian fraternity purifies human solidarity.

What relationship is there between the perspective of gift and that of liberty and responsibility? Caritas in veritate situates the theme of development in this latter ambit, the ambit of responsibility and not mechanisms. This issues forth not from what we produce ourselves, but from the acceptance of indisputable duties. Otherwise liberty would be license and responsibility irresponsible. Well worth attentive reading is article 43 on rights and duties. In that paragraph modernism is purified, modernism is liberated of itself in order to be itself in a more genuine way. From an irresponsible modernism to a responsible modernism. Underdevelopment is produced. It is produced less by a shortage of resources and more by a shortage of heart and thought, heart and mind. If not reduced to opinion and feeling, heart and thought bring us face to face with what challenges us because we do not produce it. They indicate the true sense of the development to be assumed in a free and responsible manner without entrusting the realization thereof to bureaucracies or mechanisms.

The greatness of Caritas in veritate resides in its broad scope. Without God, as we read in the Conclusion, man neither knows which way to go, nor even understands who he is. Without God the economy is only economy, nature is nothing more than a deposit of material, the family only a contract, life nothing more than a laboratory product, love only chemistry, and development nothing more than a form of growth. Man wavers back and forth between nature and culture, one moment seeing himself as nature alone and the next moment as culture alone, without realizing that culture is the vocation of nature, the non arbitrary fulfillment of what it already awaited.

domenica 12 luglio 2009

E' diffuso Il testo integrale della "Caritas in Veritate" enciclica di B-XVI

E' pubblico il testo della enciclica " Caritas in Veritate" di Papa Benedetto XVI.
parag.34 e 35:

"In ogni processo cognitivo, in effetti, la Verità non è Prodotta da noi ma sempre trovata, o meglio, ricevuta. Essa, come l'amore, non nasce dal pensare e dal volere ma in certo qual modo si impone all'essere umano."
...

"Perchè DONO ricevuto da TUTTI, la carità nella verità è una FORZA che costituisce la Comunità, unifica gli uomini secondo modalità in cui non ci sono barriere nè confini."...

"...lo sviluppo economico, sociale e politico ha BisognO, se vuole essere autenticamente umano, di fare spazio al PRINCIPIO DI GRATUITA' come espressione di fraternità."...


Il sole24ore (dom.5.7.09 pag.3) (di G.Zizola): nell' enciclica ... è bene distinta la "...non equivalenza tra economia di mercato e e sistema capitalisico... se l'economia di mercato è un <genus>, il capitalismo è da considerare solo una <specie> di cui sia augura il superamento."

martedì 30 giugno 2009

UNESCO-Conferenza stampa del25.06 '09 Municipio Cividale del Friuli su UNESCO Longobardia presenti Bruno Cesca, Franco Fornasaro con il Sindaco A.Vuga


Il prof. Bruno Figliuolo dell'Università di Udine facoltà di Lettere e Filosofia , mente del progetto, non ha esitato a definirlo «l'avvio di un'autentica rivoluzione storiografica»: Cividale sarà al centro, per i prossimi tre anni, di un percorso di studio ad altissimo livello destinato alla realizzazione della prima "storia-urbana" in assoluto prodotta in Friuli.

Culturalmente l'iniziativa è epocale, dicono all'ateneo udinese. Impegnata sarà un'intera facoltà: quella di Lettere e Filosofia e parteciperà anche il professor Stefano Gasparri, docente all'Università di Venezia, uno dei massimi longobardisti italiani.

L'indice analitico dell'opera è già stato redatto ed è stato presentato nel corso di una conferenza stampa del 25 giugno 2009 nella sala giunta del municipio di Cividale del Friuli (UD). Interverranno, oltre al prof. Figliuolo, il Sindaco prof. Attilio Vuga, Bruno Cesca, Franco Fornasaro e il Direttore del Dipartimento di storia e tutela dei beni culturali, il prof. Neil Harris.