giovedì 9 ottobre 2008

UE adotta convenzione UNESCO-patrimoni ereditari dell'umanità- Capitali Europee Cultura 2019


Cultura U.E. Commissario UE: Ján Figel

La politica culturale dell’UE si fonda essenzialmente sul principio di sussidiaritetà e sull’esigenza di tutelare e promuovere la diversità linguistica e culturale.

Gli aspetti culturali devono essere consideranti nell’azione svolta dall’UE in tutte le sue altre politiche previste dal trattato.

L'azione dell’Unione riguarda quattro settori:

  • il miglioramento della conoscenza e della diffusione della cultura e della storia europea;
  • la conservazione e la tutela del patrimonio culturale d'importanza europea;
  • gli scambi culturali non commerciali;
  • la creazione artistica e letteraria, anche nel settore audiovisivo.

L'UE incoraggia la cooperazione tra gli Stati membri, nonché con i Paesi terzi, le organizzazioni internazionali, in particolare il Consiglio d'Europa, e favorisce la preparazione di progetti transnazionali, facendo intervenire vari operatori (imprese, associazioni, amministrazioni pubbliche, collettività locali, università e centri di ricerca).


L’allargamento e la globalizzazione sollecitano scambi culturali sempre più intensi, nonché la richiesta di elaborare una identità propria e di garantire società interculturali e coese. Fra le iniziative volte ad avvicinare i popoli e a far loro conoscere le diversità e le caratteristiche che hanno in comune, vi è l’azione comunitaria a favore della manifestazione “Capitale europea della cultura”, che ha l’obiettivo di “valorizzare la ricchezza, la diversità e le caratteristiche comuni delle culture europee e contribuire a migliorare la conoscenza reciproca tra i cittadini europei”.

Nel suo ambito le città prescelte organizzano diverse manifestazioni ed iniziative culturali dirette a diffondere la propria cultura e a dar risalto alla dimensione europea. La programmazione culturale dovrebbe essere articolata su un periodo di un anno.

L’Italia dovrebbe ospitare la “Capitale europea della cultura” nel 2019.

Inoltre, la recente adozione della convenzione UNESCO sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali mostra l’impegno dell’UE nel promuovere tale concetto sia all’interno sia a livello internazionale.

L’UE, inoltre, incoraggia l’utilizzo dei nuovi mezzi di comunicazione nel settore dell’istruzione e della cultura e finanzia progetti nel campo digitale per permettere a tutti i cittadini di avere accesso alla cultura ed al patrimonio culturale. In particolare, nell’ambito dell’iniziativa “i2010” nel settore società dell’informazione vi è un progetto volto alla creazione di “una biblioteca numerica europea” come punto di accesso multilingue al patrimonio culturale europeo.


In questi ultimi anni è stato riconosciuto al settore culturale ed a quello creativo un ruolo fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di Lisbona per la crescita e l’occupazione. A tale proposito, il Consiglio europeo del marzo 2007 ha chiesto di prestare particolare attenzione alla stimolazione del potenziale delle piccole e medie imprese, anche nei settori culturale e creativo, in considerazione del loro ruolo di motore della crescita, della creazione di posti di lavoro e dell’innovazione. Il 10 maggio 2007, la Commissione ha adottato una comunicazione relativa a “un’agenda europea della cultura in un mondo in via di globalizzazione”, con la quale viene definita una strategia comune per la cultura nell’UE, come vettore di diversità culturale, di crescita economica e di comprensione interculturale con i Paesi terzi.
Il Consiglio istruzione, gioventù e cultura del 24 e 25 maggio 2007 ha adottato le conclusioni in merito al “contributo dei settori culturale e creativo al conseguimento degli obiettivi di Lisbona”.

Le modalità attraverso cui l’UE ha finora promosso le attività culturali in Europa sono diverse, tra esse figurano: programmi comunitari; programmi che propongono attraverso specifici progetti culturali la promozione dell’uso delle lingue straniere, lo stimolo di esperienze personali; programmi a sostegno del multilinguismo; programmi nel settore dell’audiovisivo; programmi finanziati nell’ambito di altre politiche quali ad esempio la politica di coesione o quella per la società dell’informazione. Dal primo gennaio 2007 il multilinguismo è diventato un portafoglio a sé stante con il conferimento dell’incarico di Commissario per il multilinguismo al romeno Leonard Orban.

Fra i Programmi ed azioni nel campo della cultura, vi sono:
“Cultura 2007” (2007-2013). Il programma, destinato a sostituire i programmi culturali Kaleidoscope, Ariane, Raphael e Cultura 2000, integra in un unico strumento finanziario i diversi aspetti della cooperazione culturale, evitando in tal modo frammentazioni. L’obiettivo generale che il nuovo programma si propone di realizzare è la creazione di uno spazio culturale comune attraverso l'accrescimento della cooperazione culturale all'interno dell'Europa, con lo scopo ultimo di favorire l'emergere della cittadinanza europea. Gli obiettivi specifici sono: : la promozione della mobilità transnazionale degli operatori del settore; l’incoraggiamento della circolazione delle opere d’arte e dei prodotti artistici e culturali; la promozione del dialogo interculturale.

- “Media 2007” (2007-2013). La politica culturale europea assegna una particolare attenzione alla tecnologia audiovisiva a cui sono stati dedicati i programmi MEDIA PLUS E MEDIA FORMAZIONE. Tali programmi sono ora riuniti nel nuovo programma settennale MEDIA 2007. Esso intende sostenere il settore audiovisivo europeo con il duplice obiettivo di contribuire da un lato al perseguimento degli obiettivi della Strategia di Lisbona in termini di sostegno alla competitività del settore, dall’altro alla formazione di un’identità europea comune e di un concetto politico di cittadinanza europea. L’azione comunitaria si concentra sul sostegno al processo creativo a tutti i livelli della catena di produzione ed ha come obiettivi quelli di: tutelare e promuovere la diversità culturale europea e il suo patrimonio audiovisivo e cinematografico, favorendo il dialogo interculturale; potenziare la circolazione di opere europee sia all’interno che all’esterno dell’Unione; rafforzare la competitività dell’industria cinematografica europea.
- “Europa per i cittadini” (2007-2013). Il programma ha lo scopo di avvicinare i cittadini europei all’Europa, renderli consapevoli del significato di cittadinanza europea, rafforzarne il sentimento di appartenenza e formare un’identità europea basata su valori, storia e cultura comuni.
- “2008 Anno Europeo del Dialogo Interculturale”. L’iniziativa mira a migliorare la capacità dei cittadini europei di interagire con le differenti culture che ormai coesistono all’interno degli Stati membri, nonché ad attirare l’attenzione, soprattutto delle giovani generazioni, sul rispetto della diversità culturale.

Infine, negli ultimi anni, in considerazione dei radicali mutamenti avvenuti nel settore della tecnologia e delle nuove tecniche di trasmissione, è nata la consapevolezza della necessità di rivedere la Direttiva del 1989, modificata nel 1997, “TV senza frontiere” e di adeguarne il testo normativo, allo scopo, quindi, di adattarla agli sviluppi del mercato dei servizi televisivi europei. La modernizzazione della normativa comunitaria sui contenuti dei mezzi audiovisivi rientra nella strategia “i2010” e contribuisce, nel contempo, all’attuazione della Strategia di Lisbona. Il Consiglio Istruzione del 24 e 25 maggio 2007 ha raggiunto un accordo politico sul progetto di revisione della Direttiva TVSF.

Base giuridica
Trattato CE: Art. 151