Aspettando The Wall , Antonio Devetag ha messo a segno il primo colpo a effetto della sua gestione di Mittelfest. L’altro ieri a Spoleto, preceduto dal lavoro diplomatico del sindaco di Cividale, Attilio Vuga, il manager culturale friulano ha infatti siglato un patto con i Festival delle città longobarde candidate Unesco: Spoleto e Benevento. Un patto tra città-spettacolo che si tradurrà in una comune produzione artistica e nello scambio di eventi da passerella internazionale. L’accordo si concreterà nella prossima stagione artistica, ma già per quest’estate Mittelfest produrrà una pièce teatrale di stampo mitteleuropeo, affidata a Furio Bordon, che sarà allestita in prima nazionale al festival dei Due mondi di Spoleto, che tradizionalmente precede di un paio di settimane l’evento cividalese. L’“alleanza longobarda” sarà suggellata il 21 aprile a Roma con una conferenza stampa di presentazione. «L’idea era maturata già nell’incontro alla Bit di Milano - racconta Devetag -. Pensare di favorire la collaborazione fra questi festival in una stagione di crisi e di tagli alla Cultura ci sembrava il modo corretto per conciliare esigenze artistiche e di risparmio». La proposta ha trovato piena adesione sia da parte del consiglio di amministrazione del sodalizio di Cividale; sia da parte degli esponenti di Spoleto e di Benevento. «La nostra speranza - si è augurato Devetag - è di avere intrapreso una strada che possa servire da modello ad altre esperienze nazionali». Il patto è stato stipulato da Devetag con l’assessore spoletino Flamigni, con il direttore del festival dei Due mondi , Giorgio Ferrara e con il coordinatore artistico di Benevento Città spettacolo, Claudio Affinito. «Il discorso è andato subito molto sul concreto - ha tenuto a sottolineare Devetag - nel senso che l’obiettivo condiviso è stato quello di promuovere una grande produzione teatrale già per il prossimo anno fra le tre strutture». «Unire le proprie risorse, umane e finanziarie e il proprio capitale di idee, che da anni rappresentano le eccellenze sul piano dei festival e il riferimento per tutta la cultura internazionale – hanno osservato Devetag, Flamigni e Affinito – è la testimonianza di come, anche in un periodo di crisi, lo scambio di idee e la collaborazione, da cui possono nascere percorsi culturali e artistici inesplorati, possa configurarsi quale risposta concreta alla situazione di difficoltà che oggi investe il mondo della cultura». Un impegno - ha aggiunto Devetag - «formidabile, se riusciremo, come spero, a unire in una produzione teatrale risorse e ingegno con l’obiettivo di avere anche un ritorno economico». Quale sarà l’allestimento spetterà ai direttori artistici sceglierlo. Ma una cosa è certa: quella produzione «esordirà al festival dei Due mondi, che cronologicamente è il primo dei tre, per poi passare a Cividale e a Benevento». Ma proprio per rodare l’alleanza longobarda tra festival, Cividale del Friuli (UD), Spoleto(PG) e Benevento (BN) tenteranno già quest’anno di dare spazio al progetto comune. Spetterà in questo caso a Cividale, al direttore artistico della prosa, Furio Bordon, preparare una pièce che sarà presentata in anteprima a Spoleto. Un “assaggio” di Mitteleuropa che sarà il sigillo dell’alleanza con i Due mondi. E chissà che nelle prossime edizioni Cividale non veda planare qui spettacoli di valore internazionale come quello che il grande attore e regista Bob Wilson sta allestendo in questi giorni a Spoleto su un lavoro di Samuel Beckett. Quanto alla candidatura Unesco, Cividale del Friuli, Spoleto e Benevento hanno unito le loro ricchezze sotto la comune insegna di “Italia Langobardorum – Centri di potere e di culto”, un sito storico-archeologico seriale che ora attende il riconoscimento dell’organismo internazionale, nella convinzione già evidente che i luoghi longobardi d’Italia constituiscono un patrimonio assoluto dell’umanità. ( m.t.m. )