1) attente ed adeguate "forme di organizzazione" con elementi evoluti di standardizzazione in modo da non cadere nella babele di mille modi diversi per fare la stessa cosa;
2)capacità di individuare le persone adeguate ai nuovi ruoli e funzioni, articolandone i necessari elementi di crescita e gratificanti;
3)valorizzazione della ricchezza delle articolate "differenze" unitamente (...cioè assieme... cioè nel contempo...) alla valorizzazione unificante della identità e valori associativi;
4)"comunicazione" associativa evoluta. Perchè oltre all'efficace "fare" occorre anche raccontare a tutti quel "fare" in modo e maniera adeguato. Tutto questo affinchè questo "fare" sia percepito, davvero, come concreto sentimento di sentirsi ciascuno e tutti coinvolti e partecipi al "Bene Integrale" dell'associazione;
5)"sostenere" e "applicare" opportunamente e convenientemente "l'innovazione" in modo creativo e adeguato all'ambiente globale e locale.