domenica 29 settembre 2024

Parco delle Terme a Boario (BS) domenica 29 settembre 2024: IL TURISMO DELLE RADICI LOMBARDE E ITALICHE NELLA VISIONE DEL CENTRO TURISTICO GIOVANILE (Ctg) di Diego Scarbolo

 



 Parco delle Terme a Boario (BS) domenica 29 settembre 2024: IL TURISMO DELLE RADICI LOMBARDE E ITALICHE NELLA VISIONE DEL CENTRO TURISTICO GIOVANILE (Ctg) di Diego Scarbolo

Il mio intervento è frutto di testimonianza e di alcune riflessioni in ordine al turismo delle radici o turismo di ritorno. In Australia ho una figlia e un nipote con radicidisangue-scritto tutto attaccato-italiane&messicane: è vero sono distinte ma assolutamente non separate.

Oggi siamo qui in Valcamonica dove sventola, così come in tutta la regione Lombardia, la bandiera simbolo dei lombardi nel e DEL mondo, cioè: sia di quelli che vi abitano (una decina di milioni) e sia di quelli che sono emigrati nel corso dei secoli (che sono molti di più). 

Bandiera di colore verde delle nostre valli e pianure che porta al centro la ultra millenaria Croce della Valcamonica a “Simbolo” della Lombardia tutta.

Tutto ciò a testimonianza dell’esistenza di un continuo: PresentePassato, PresentePresente e PresenteFuturo e che dice: padroneggiare il passato è condizione per padroneggiare il futuro.  

Va detto -subito- che Turismo (parto da un posto e ritorno nello stesso posto da cui sono partito) è da meglio coniugare con la parola turismi(turismo responsabile, t.culturale, turismo sociale ( di tutti per tutti) , t.sostenibile,t.ecologico, t.enogastronomico, t.archeologico,t-archeologia industriale,t.lento,t.slow food,t.salute,t.medico,sino al recente turismo  DELL’ULTIMA ORA,... ecc…)

Importante è anche dire subito come la parola “radici” e basta, è propria del Regno Vegetale ed è usata come metafora nel Regno degli Umani che sono molto di più di una  metafora. 

Si pensi anche quale complessità e fonte di discussione ha la parola contraria, contrapposta a radici, del termine: “sradicamento”…che si declina come parola, come concetto e come esperienza di vita.

E la differenza è ancora oggi tutta da scrivere per uscire, davvero, dalla nonappagante, nonbastante metafora della sola parola “Radici“. Troppo spesso parola usata a voler segnare un “mero radicamento“, “una mera fissità” …. fissità che definisce proprio l’appartenenza delle piante al Regno dei Vegetali. Parola, da sola, inadatta per gli amori, le gioie,le sofferenze, i dolori e le malinconie che gonfiano il cuore delle persone umane.

E che che cosa si intenda con il termine “ITALICI” come parola, come concetto e come esperienza di vita che riguarda circa 250 milioni di persone nel mondo (stime condotte dal centro di ricerche fondato e coordinato da on.le Piero Bassetti, già primo presidente della Regione Lombardia e relatore proprio su questo argomento alla sede dell’ONU a New York)

Per Italici intendiamo coloro i quali hanno radici di sangue generazionali totali o almeno parziali con nati in Italia; radici culturali con l’Italia (ad es. non c’è direttore di museo d’arte importante nel mondo che non vi abbia soggiornato larga parte della sua vita e che non abbia imparato la nostra lingua…);radici sociali ( ad es. essere parte acquisita di famiglie allargate italiane);radici religiose (frutto di maturazione nei monasteri italiani e a Roma centro millenario della cattolicità universale) radici giuridiche (il Diritto nella lingua della antica Roma è ancora ineludibile per una comprensione giuridica erudita della articolata umanità tutta…)…

Ecco turismo delle radici, ecco turismo di ritorno in Italia mediterranea articolata in regioni italiane, distinte non separate, con patrimoni ereditari culturali di lingue e tradizioni famigliari e di famiglie e di fratellanza e di cooperazione. E ricordiamo: regioni unite culturalmente dall’amore di Patria.

Cultura che ha un triplice signficato nel senso di Erudizione, nel Senso Pedagogico e nel senso di Modi di Vivere, di usi&costumi tra cui ad esempio la enogastronomia….quale è il vino tipico italiano?...le terre italiche si estendono dalla cima dello Stelvio sino all’isola di Pantelleria, in pieno mare mediterraneo…ebbene di vini tipici ne abbiamo migliaia! …così come migliaia sono i nostri tipici piatti di pasta…ecc…e così è TUTTA da vedere, ascoltare, toccare, odorare, gustare la nostra unità linguistica dentro le nostre diversità del tutto particolare ed uniche italiane.

Ed i Lombardi NEL E DEL mondo cioè i dieci milioni cha abitano in Lombardia e quelli che abitano nel mondo tutti e due sono distinti ma non separati.

Ecco il ruolo delle associazioni lombarde ne che curano la fecondità dei rapporti e qui va ricordato il ruolo ineludibile di Daniele Marconcini. E qui altrettanto ineludibile la associazione gente camuna e la sua dirigenza.

Testimonianza che solo quando l’amore del fare, cioè del lavoro, “tabrocca” si ha un Capo-Lavoro. Ecco i nostri Patrimoni Ereditari Culturali della umanità tutta Unesco. Il primo in Italia la Valcamonica. 

Come si fa a far vedere,ascoltare,toccare,odorare,gustare ed in questo caso risvegliare nel profondo le radici italiane? a chi e come rivolgersi? Ecco gli animatori culturali ambientali  persone che hanno fatto dello studio il loro primo riferimento unito all’amore per la propria comunità, città, provincia, regione, ed Italia tutta tende a traboccare rendendosi così percepibile e conseguentemente percepita dal turismo delle radici, turismo di ritorno…E ancora qui come dimenticare la operosa attività degli Animatori Culturali Ambientali del Ctg Valcamonica Unesco guidati da Gaudenzio Ragazzi autore di molte pubblicazioni sulla Valcamonica tra cui quella sulla DANZA un unicum per l’epoca preistorica.

Danza che dice anche delle profonde archetipe radici del’amore presenti nell’uomo e nella donna di ieri, di oggi e di domani.  

Da tutto questo nasce il bisogno-vero di confrontarsi-davvero in profondità su basi di sana conoscenza della emigrazione italiana vecchia e nuova che riguardava e riguarda, ancora oggi, il mondo intero.

La padronanza delle essenzialità del Presente, dell’Oggi,  implica una padronanza -sostanziale del nostro Passato, della nostra ricca ed articolata ultramillenaria Storia.

Non ci possiamo esimere dal citare le parole per il loro spirito-animante il nostro dire, il nostro fare ed il nostro  testimoniare proprio di un “italico”, nato a Ippona in Algeria amante della Lombardia e della Italia tutta che è sepolo a Pavia nella Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro per merito del Re Liutpando nell’VIII sec. d.c. 

È Sant’Agostino che scrive nei commenti alla prima lettera di Giovanni:

“Sia che tu taccia

Taci per amore

Sia che tu parli

Parla per amore

Sia che tu corregga

Correggi per amore

Sia che tu perdoni

Perdona per amore

Sia in te la radicedell’amore

Perché da questa radicedell’amore non puo’ procedere se non il bene.

AMA E FA CIO’ CHE VUOI

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