domenica 5 giugno 2016

The Guardian: Il TTIP e Gli Altri Trattati tra cui il CETA (UE con Canada) per il “Libero Commercio” (Già Firmati)...Trattati che Mettono le Grandi Aziende contro i Cittadini...

NUOVI  Giovani TRATTATI...x...NUOVI Giovani MONDI...

Sul Guardian, Nick Dearden ci fa notare che, anche se il TTIP è certamente il più importante e più devastante dei nuovi trattati per il “libero commercio” che stanno investendo i paesi occidentali, non è l’unico. 

Altri, come il CETA o il NAFTA, sono già in fase avanzata o in vigore (per lo meno conosciamo i loro contenuti).
È evidente che questi trattati esprimono tutti una stessa volontà: quella di ridurre gli Stati al livello delle aziende, per cancellare la sovranità democratica dei popoli e sostituirla con la sovranità del grande capitale (e in questo non c’è nulla di particolarmente nuovo). 

Il trattato USA-UE chiamato TTIP (Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti) è il più famoso di una serie di trattati commerciali cosiddetti “di nuova generazione”, e ha suscitato movimenti [di protesta]. Oltre 3 milioni di europei hanno firmato la più grande petizione in Europa per opporsi al TTIP, e 250.000 tedeschi sono scesi per le strade di Berlino, lo scorso autunno, per cercare di far annullare il trattato. I recenti sondaggi dicono che solo il 18 percento degli americani e il 17 percento dei tedeschi è a favore del TTIP, in discesa rispetto a due anni fa, quando a favore erano il 53 percento degli americani e il 55 percento dei tedeschi.

Ma il TTIP non è l’unico trattato. Esiste un suo “fratello minore”, un trattato tra Unione Europea e Canada, chiamato CETA (Comprehensive Economic and Trade Agreement). Il CETA è tanto pericoloso quanto il TTIP. Si tratta in realtà di un’avanguardia tra i trattati “stile TTIP”, ed è già stato firmato dalla Commissione Europea e dal governo canadese. Aspetta solo di essere ratificato entro i prossimi 12 mesi.

L’unica cosa positiva del CETA è che, essendo già stato firmato, lo possiamo vedere e leggere. Le sue 1500 pagine ci dimostrano che non è una minaccia solamente per i nostri standard alimentari, ma anche per la battaglia contro il cambiamento climatico, per la nostra possibilità di regolamentare le grandi banche e dunque di impedire future crisi finanziari, e per la possibilità di rinazionalizzare le industrie.

Come per il TTIP, anche il CETA prevede un nuovo sistema legale aperto solo alle aziende e agli investitori esteri. Se il governo britannico dovesse decidere, per esempio, di bandire certe sostanze chimiche, di migliorare gli standard sulla sicurezza alimentare o di imporre pacchetti senza pubblicità e marchi per le sigarette, un’azienda canadese può fare causa al governo britannico. E la ragione del contendere sarebbe semplicemente che a questa azienda viene impedito di fare profitti come avrebbe voluto. Il “processo” si terrebbe di fronte a un tribunale speciale, con la supervisione di avvocati di quell’azienda.
I problemi del G7 mostrano che molti di noi hanno capito che i trattati commerciali hanno trasformato il mondo in un parco giochi per i super-ricchi, che sono parte delle Enormi Disuguaglianze Economiche.