lunedì 4 aprile 2016

E' pubblicato il Primo di Quattro Volumi del " Trattato di Informatica Umanistica" del Prof. Francesco Varanini, Macchine Per Pensare. L'informatica Come Prosecuzione della Filosofia con Altri Mezzi, Guerini e Associati

Macchine per Pensare
La vita quotidiana di ogni cittadino del globo terrestre è sempre più condizionata dall'uso di strumenti digitali.
L'uso del computer cambia "Tutto" anche il "Modo di Pensare".

L'informatica resta ancora un mondo affidato a "Tecnici" oggi "inconsapevoli sostituti dei filosofi".

Il nuovo libro di Francesco Varanini, Macchine per pensare, Guerini &Associati ci dice che l'informatica è la prosecuzione della filosofia con altri mezzi.

Il computer è pensiero codificato. Le macchine e i loro programmi sono -ineludibilmente- frutti di tradizioni filosofiche e di stili di pensiero.

"La filosofia è 'amore per la conoscenza', 'ricerca della conoscenza', 'costruzione di conoscenza'. Il filosofo è stato,fino a Galileo e Newton, un 'esperto totale' della conoscenza...esperto della conoscenza complessiva che comprendeva anche ciò che oggi chiamiamo scienza e tecnologia.

Con Galileo si è affermata la scienza sperimentale, con Newton si è affermata la descrizione matematica, formale, dell'universo. Gli stessi scienziati hanno finito per essere portatori di uno sguardo specifico, sempre più profondo, ma settoriale, sempre più lontano da una visione d'insieme.

Ciò che osserva e descrive il biologo è ben distinto da ciò che osserva e descrive il fisico; la stessa fisica si specializza: Fisica Teorica, Fisica delle Particelle, Fisica della Materia... Lo sviluppo scientifico porta con se l'impossibilità della visione d'insieme.

Il tradizionale compito del filosofo -garantire la visione d'insieme- pare oggi impraticabile.

Solo con gli strumenti dell'informatica è possibile gestire la sterminata massa di conoscenze che l'uomo è in grado di generare.

Il pericolo -che Varanini mette a fuoco in Macchine per pensare- è evidente. Un conto è se il compito di tenere insieme le conoscenze è affidato all'uomo. Un conto è se il compito è affidato a una macchina.

I tecnici dell'informatica si trovano a sostituire i filosofi. 
Ma non hanno una formazione filosofica. 
Sono solo abilissimi tecnici, abili solo a costruire e governare il funzionamento di macchine.

L'informatica è una disciplina orientata da sempre a scomporre la conoscenza un unità minime -i dati-.e a conservare poi i dati in modo da far sì che essi possano essere riutilizzati.

L'informatica, nel corso della sua storia ormai non breve -inizio anni '40 del secolo scorso- ha mostrato la propria capacità nello scomporre e nell'ordinare. Ma ha fallito tutte le volte che ha tentato di crescere verso una più complessiva 'intelligenza'.
L'Informatica ha fallito sul fronte della capacità di sintesi, di intuizione, di creatività. 

L'informatica ha cercato di dotare la macchina di queste capacità eminentemente umane.

Varanini sostiene che invece di cercare di incrementare le capacità delle macchine, immaginando che possano essere Strumenti capaci di sostituire la Persona Umana dovremmo tornare a considerare più pienamente queste macchine, i computer, come "Strumenti nelle Mani della Persona Umana".

Informatica Umanistica -espressione con cui si traduce l'inglese Digital Humanities- può voler dire cose diverse.
Secondo Varanini l'Informatica-Umanistica consiste nel considerare l'arte, la poesia, la letteratura, la filosofia -in genere il vasto campo della cultura umanistica- come fonte Base-Primaria di ispirazione per immaginare e costruire macchine in grado di accompagnare l'uomo nel Produrre-Conoscenza.

Gli altri volumi previsti -con il titolo complessivo di Trattato di Informatica Umanistica- sono tre.

Nel secondo volume si racconta la storia di vita di personaggi esemplari. Varanini ripercorre in modo dettagliato il passaggio dalla Logica formale&dalla Matematica al Computing.

Nel terzo volume Varanini affronta il cambiamento legato all'avvento dell'informatica nell'ambito editoriale e letterario.Il Web ci mette di fronte ad una conoscenza sterminata, sovrabbondante, un caos sul qualche ci affacciamo, estraendo di volta in volta quello che ci serve. La distanza tra pochi che scrivono e molti che leggono si sta assottigliando sempre più fino a scomparire...
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Nel quarto volume Varanini pone al centro dell'attenzione il fatto che si possano immaginare e costruire macchine diverse. Viste dinamicamente come  "Migliori-Strumenti" nelle "Mani della Persona Umana Singola&Associata".

Varanini è sicuro che l'informatica sia importantissima, da un punto di vista sociale e politico.
L'informatica riguarda Tutti i Cittadini. "Non possiamo lasciarla nelle mani dei Tecnici."

Raccontare l'informatica liberandola dai tecnicismi e dai paroloni in inglese, ricollocandola nel quadro della storia e della cultura del nostro tempo: questo è il  Suo libro  "Macchine per pensare".

Francesco Varanini, Macchine per pensare. L'informatica come prosecuzione della filosofia con altri mezzi, Guerini e Associati, 315 pagine.