martedì 11 agosto 2009

Viaggiare...Abbazia Benedettina di ETTAL (Ger.) "Manager nel segno di Dio"

Stralcio della intervista al Padre Dr. Josef Kastner OSB (Ordinis Sacri Benedicti), Cellerario (da Cellarius (Lat.) titolo al monaco che gestisce l'economia e la finanza del convento) presso l'abbazia Benedettina di Ettal in Germania.

"Manager nel segno di Dio"

Motivation: come si diventa cellerario di un'abbazia?

Dr. Kastner: ... Il cellerario non deve essere titubante né inconcludente, deve padroneggiare la teoria e la prassi, preparare accuratamente le proprie decisioni e perseguire quegli scopi che s'integrano nella strategia complessiva. Deve essere così come ci si aspetta che sia un dirigente e così com'è definito nella nostra Regola: “viene eletto cellerario chi ha esperienza di vita ed un carattere maturo…”.

Motivation: l'ordine benedettino è un ordine autosufficiente che si mantiene da solo: questo ha portato all'allestimento di diverse attività economiche. Quali sono le Sue competenze qui?

Dr. Kastner: due sono i compiti principali che dobbiamo assolvere nell'abbazia: il primo è rappresentato dalla lode a Dio e dalla cura delle anime, il secondo dall'educazione e dalla formazione di studentesse e studenti, che attualmente sono 326, nel liceo e nel collegio maschile. Per fare ciò non è necessaria solo la devozione ma ci vuole anche molto danaro. Rimane infatti, nonostante le tasse scolastiche e le sovvenzioni statali, un deficit di tre milioni di marchi. Con quattro milioni di marchi stiamo, inoltre, allestendo un nuovo monastero in Sassonia. Tutto questo deve essere finanziato. E' per questo che abbiamo una serie di attività aziendali, di cui io sono l'amministratore: il birrificio, la distilleria dei liquori, l'albergo con ristorante, il negozio dell'abbazia, la casa editrice artistica, la libreria, e ancora un'azienda agricola, una silvicola e una di giardinaggio, una panetteria ed alcune attività artigiane. Circa 200 collaboratori - ecclesiastici e laici - mi aiutano nell'assolvimento dei miei compiti.

Motivation: dal Suo punto di vista la Sua attività professionale può paragonarsi a quella di un manager nel libero mercato?

Dr. Kastner: in parte un cellerario può sicuramente paragonarsi ad un manager laico, almeno per quel che riguarda il raggiungimento di “successo aziendale”, “rendita del capitale investito” e “soddisfazione della domanda”. Questi scopi, però, rappresentano per lui soltanto delle premesse essenziali per poter soddisfare, oltre alla copertura delle spese per la sopravvivenza, compiti religiosi e volti al bene comune. Dal momento che un monastero non può contare sugli introiti della tassazione ecclesiastica, abbiamo messo su attività rispettabili, che destano meraviglia in molti laici.

Tuttavia sia la definizione dello scopo sia il percorso seguito per raggiungerlo sono di natura completamente diversa: “tutto vien fatto per glorificare Dio”.

Il che si traduce sul piano pratico nel fatto che tutto quel che è contrario a questo scopo non viene incluso nel management e deve essere rifiutato dall'abbazia.

Motivation: come definirebbe il “management creativo”?

Dr. Kastner: ritengo che noi quadri dirigenti dovremmo continuamente adattarci alla domanda, tenere il polso dei tempi, riconoscere tendenze e sviluppi e regolare di conseguenza la nostra produzione.

Dal 1990, per esempio, rileviamo una riduzione del traffico turistico. I cittadini tedeschi preferiscono accettare le più economiche offerte verso l'estero. A questo punto dobbiamo sicuramente migliorare ulteriormente il nostro servizio, compiacere i nostri ospiti, far tesoro delle antiche tradizioni, che in passato ci hanno portato molti ospiti, predisporre infine nuove offerte.

Nel nostro caso queste potrebbero consistere in piatti particolari con la possibilità di visite guidate al birrificio ed alla chiesa.

Intervista di Dorothea Greven www.kloster-ettal.de