mercoledì 10 dicembre 2008

storia: estratto da "CINQUE CHIAVI PER IL FUTURO" di HOWARD GARDNER (dal sito www.feltrinellieditore.it )


LIBRI:un estratto da "CINQUE CHIAVI PER IL FUTURO" DI HOWARD GARDNER (dal sito www.feltrinellieditore.it riprendiamo il seguente estratto dal libro di Howard Gardner, Cinque chiavi per il futuro, Feltrinelli, Milano2007).

di H. Gardner: ""Un'introduzione personale
Come studioso di psicologia, ho riflettuto per diversi decenni sulla mente umana: ho appreso come si sviluppa, come e' organizzata, come si presenta all'apice dello sviluppo. Ho studiato le varie modalita' con cui si apprende, si crea, si esercita la leadership, si modificano le idee proprie
o di altri. Il piu' delle volte mi sono limitato al gia' arduo compito di descrivere i modi di operare della mente. Ma ogni tanto mi sono anche spinto a proporre un punto di vista su come dovremmo utilizzare le nostre menti. In Cinque chiavi per il futuro mi azzardo a fare di piu'. Senza pretendere di avere la sfera di cristallo, mi occupo qui dei tipi di intelligenza di cui gli individui avranno bisogno se vorranno - se vorremo - prosperare nelle epoche future. La mia rimane in gran parte un'impresa descrittiva, nella quale preciso le modalita' intellettive che a mio avviso si
riveleranno piu' proficue. Non posso tuttavia nascondere di essermi anche avventurato in considerazioni di merito: le intelligenze che descrivo sono quelle che, a mio avviso, dovremmo sviluppare in futuro. Come mai questo passaggio dalla descrizione alla prescrizione? Nel mondo
interconnesso in cui vive oggigiorno la grande maggioranza degli esseri umani, non basta dire che cosa occorre a ciascun individuo o a ciascun gruppo per sopravvivere nel suo orticello. Non e' possibile, a lungo termine, che alcune parti dell'umanita' nuotino nell'abbondanza mentre altre
rimangano disperatamente povere e profondamente frustrate. Riprendendo le parole di Benjamin Franklin, "noi dobbiamo realmente stare tutti uniti, altrimenti e' certo che saremo divisi". Inoltre, il mondo del futuro - con gli ubiqui motori di ricerca, robot e congegni informatici di vario tipo - esigera' abilita' che finora sono state soltanto facoltative. Per presentarci all'appuntamento nelle condizioni che esso richiede, dovremmo cominciare fin da ora a coltivare queste abilita'. Nel farvi da guida, indossero' all'occorrenza varie vesti. Come psicologo con una lunga esperienza alle spalle, specializzato in scienza dell'apprendimento e in neuropsicologia, faro' spesso riferimento alle conoscenze scientifiche di cui disponiamo circa il modo in cui operano la
mente e il cervello umani. Ma gli esseri umani si distinguono dalle altre specie per il fatto che oltre alla preistoria hanno anche la storia: centinaia e centinaia di culture e sottoculture, unite dalla possibilita' di compiere scelte consapevoli. Quindi, attingero' altrettanto profusamente alla storia, all'antropologia, e ad altre discipline umanistiche. Poiche' sto formulando delle ipotesi circa le direzioni che la nostra societa' e il nostro pianeta hanno intrapreso, si affacceranno in abbondanza considerazioni di carattere politico ed economico. Ma - e lo sottolineo nuovamente - a queste riflessioni speculative si affianca il monito costante
che nel descrivere la mente non ci si puo' sottrarre a un esame dei valori umani.
Ma basta temporeggiare. E' tempo di cedere la scena alle cinque dramatis personae di questa presentazione. Ciascuna di esse e' stata importante per la storia; ciascuna promette di esserlo ancora di piu' in futuro. La persona dotata di queste "intelligenze", come io le chiamo, o mentalita', sara' bene attrezzata per affrontare quello che si aspetta, e anche quello che e'
impossibile prevedere; la persona priva di queste intelligenze sara' in balia di forze che non potra' ne' prevedere ne' tantomeno controllare. Descrivero' brevemente ogni intelligenza; nel corso del libro spieghero' come essa funzioni e come possa essere coltivata in studenti di tutte le eta'.
L'intelligenza disciplinare governa perlomeno una forma di pensiero: la modalita' conoscitiva che caratterizza una particolare disciplina, un certo mestiere o una data professione. Numerosi studi hanno confermato che occorrono fino a dieci anni per padroneggiare una disciplina. L'intelligenza
disciplinare sa anche lavorare con costanza per migliorare le capacita' e la conoscenza: nel suo ambito e' altamente disciplinata. Chi non ha al suo arco almeno una disciplina e' inevitabilmente destinato a ballare la musica di altri.
L'intelligenza sintetica accoglie le informazioni da diverse fonti, le comprende e le valuta obiettivamente, le combina in modi che abbiano un senso sia per l'autore della sintesi sia per altri. La capacita' di sintesi, preziosa anche in passato, diventa sempre piu' cruciale via via che le
informazioni si moltiplicano a ritmi vertiginosi. Appoggiandosi alla disciplina e alla sintesi, l'intelligenza creativa si spinge sul terreno dell'innovazione. Propone nuove idee, pone interrogativi inconsueti, inventa nuovi modi di pensare, fornisce risposte inaspettate. Queste innovazioni dovranno alla fine essere accolte da consumatori preparati. Essendo agganciata a un terreno non ancora governato da leggi, la mente creativa puo' aspirare a superare di un passo anche i computer e i robot piu' sofisticati. Riconoscendo che oggi nessuno puo' piu' rinunciare alla propria nicchia o al proprio spazio personale, l'intelligenza rispettosa registra e accoglie con
favore le diversita' che esistono tra i singoli individui e tra le comunita' umane, si sforza di capire i "diversi" e di operare efficacemente con loro. In un mondo in cui tutti sono interconnessi, l'intolleranza e l'assenza di rispetto sono opzioni non piu' concepibili. Muovendosi a un livello piu' astratto, l'intelligenza etica riflette sulla natura dell'operare del singolo e sui bisogni e le spirazioni della societa' in cui vive. Questa intelligenza e' in grado di concepire che i lavoratori possono lavorare per un fine che trascende l'interesse egoistico, e che i cittadini possono operare altruisticamente per migliorare il destino di tutti. L'intelligenza etica costruisce quindi l'azione a partire da queste basi. Il lettore potrebbe ragionevolmente domandare: perche' proprio queste cinque intelligenze? Non potrebbe la lista essere facilmente ampliata, o modificata? Rispondo concisamente: le cinque che ho appena presentato sono oggi le forme di intelligenza piu' apprezzate, e ancor piu' lo saranno in futuro. Esse governano tanto la sfera dei processi cognitivi quanto quella dell'iniziativa umana: in questo senso esse sono globali, comprensive. Possediamo qualche nozione su come coltivarle. Ovviamente se ne possono candidare anche altre. Nella fase preparatoria di questo libro, ho preso in esame altre forme di intelligenza: dall'intelligenza tecnologica all'intelligenza digitale, dall'intelligenza mercantile all'intelligenza democratica, dall'intelligenza flessibile all'intelligenza emotiva, dall'intelligenza strategica all'intelligenza spirituale. Sono pronto a difendere energicamente la mia scelta. E' questo, anzi, il compito
principale di questo libro. E potrebbe essere questa l'occasione per fornire un chiarimento che permetta di evitare possibili confusioni. Se ho qualche cosa per cui rivendicare la fama e' il fatto di avere proposto, alcuni anni fa, la teoria delle intelligenze multiple (I. M.). Secondo la teoria delle I. M., tutti gli esseri umani possiedono un certo numero di abilita' cognitive relativamente indipendenti, ciascuna delle quali io designo come un'intelligenza a se'.
Per varie ragioni ogni persona ha un profilo d'intelligenza diverso dallealtre, e questo dato oggettivo e' fonte di importanti conseguenze sia per la scuola sia per il lavoro. Nell'esporre la mia teoria delle intelligenze, scrivevo in veste di psicologo e cercavo di capire come ogni intelligenza
operasse all'interno del cervello. Le cinque intelligenze di cui in questo libro si postula l'esistenza sono diverse dalle otto o nove abilita' che caratterizzano l'uomo. Possiamo piu' correttamente immaginarle non come abilita' specifiche, ma come mentalita' complessive che possiamo coltivare nella scuola, nelle aziende e nelle professioni. Certo, ciascuna di queste cinque mentalita' poggia sulle numerose abilita' di cui disponiamo: il rispetto, per esempio, e' impossibile senza l'abilita' nei rapporti interpersonali. Quando sara' appropriato, invochero' quindi la teoria delle I. M. Ma per gran parte della trattazione parlero' di politica, e non di psicologia: i lettori sono quindi avvertiti di pensare a queste mentalita' con un taglio politico anziche' psicologico. Cio' che infatti mi sta a cuore non e' tanto di delineare il profilo delle singole abilita' percettive e cognitive che fanno da supporto a queste mentalita', quanto convincervi della necessita' di coltivare queste ultime e illustrare i modi migliori per farlo. Per rimpolpare un po' la trattazione scendero' sul piano personale, raccontando qualche frammento di quella che e' stata la mia esperienza con questi tipi di intelligenza: oltre a scrivere in qualita' di studioso e di autore di saggi in campo educativo e sociologico, scrivero' anche in qualita' di persona che ha una notevole esperienza nella conduzione i gruppi di ricerca. Ma il compito di coltivare le intelligenze non spetta soltanto ai maestri e ai professori: e' una sfida che riguarda tutti coloro che lavorano con altre persone. Cosi', passando in rassegna queste cinque intelligenze, esporro' le mie considerazioni sui modi in cui esse si esplicano al di fuori dell'ambito educativo, in particolare nelle aziende e nella libera professione...""