mercoledì 3 settembre 2008

Brescia Capitale europea cultura 2019 candidatura del Forum di Brescia ACLI, ARCI, UISP, AICS, CTS, Ctg...Expo 2015...


















Il lavoro egregio e prezioso delle istituzioni pubbliche, del settore “for profit” e delle, non meno importanti, multiformi e innovative attività degli organismi nonprofit bresciani svolte in questi ultimi anni a noi pare abbia bene avviato un processo di crescita della “Cultura Turistica” della area metropolitana di Brescia e della Provincia Bresciana e, conseguentemente, della sua responsabile consapevolezza.
Ci aspetta il tavolo dell’appuntamento Expo universale 2015 e la sua conseguente, adeguata, preparazione.
Sicuramente sarà una tappa fondamentale per tutto il mondo turistico bresciano.
Ma prima, già quest’anno ed il prossimo ci aspettano gli appuntamenti, sempre su base universale, delle ispezioni dalla sede UNESCO di Parigi per l’universale assegnazione UNESCO del sito longobardo del “Monastero reale longobardo di Santa Giulia”. Progetto “in rete” (primo esempio a livello universale UNESCO) assieme a Castelseprio (VA) e Forum Iulii –Cividale del Friuli sede dell’altro “splendido monastero reale longobardo” (vedere -per tutti- le pubblicazioni del prof. Amelio Tagliaferri sui due splendidi monasteri) di Santa Maria in Valle, Spoleto-Campello sul Clitunno, Benevento e Monte sant’angelo (FG).

I pilastri di questo primo successo della candidatura unica italiana all’Unesco 2008 sono, per documentazione storica, Brescia e Cividale del Friuli.

Va detto, in primis, di Cividale del Friuli- l’antica Forum Iulii- con il perenne –effacissimo- operativissimo moto organizzativo del suo segretario per Unesco e vicepresidente di Longobardia (regione virtuale europea nel corridoio geoculturale europeo che va dai mari scadinavi alla acque editerrranee dello Ionio) sig. Cesca dr. Bruno e Brescia con l’ex on.le parlamentare europeo dr Agostino Mantovani oggi Presidente di Brescia Musei.

Il confronto con gli organismi del turismo sociale non sono eludibili. La scelta è ormai stata fatta ed è irreversibile. Tutti si è per un “turismo dello sviluppo sostenibile”e non per un semplice e a volte purtroppo “selvatico sviluppo del turismo”.

Naturalissimo ci appare, in questo doppio quadro universale UNESCO ed EXPO proporre, a tutti nessuno escluso, con tutta la forza possibile, già in sede di attuale ispezione universale Unesco e agli stessi tavoli della universale EXPO 2015 il sostegno convinto a indicare –prima in sede italiana e poi conseguentemente in sede europea- la candidatura dell’area metropolitana di Brescia a “Capitale Europea della Cultura 2019”.

Infatti all’Italia, dopo Stavanger-Norvegia- 2008 che è dentro il corridoio geoculturale europeo della Longobardia, spetta di proporne la sede e a Bruxelles di definire la città per il 2019.
La sedimentata e viva stratigrafia del patrimonio ereditario storico, culturale e sociale bresciano a partire dal primo sito Unesco italiano d'Arte Rupestre per le splendide incisioni rupestri nel santuario bresciano camuno dicono bene della fondatezza di tale candidatura e le abilità di lavoro interdisciplinare comune dei mondi istituzionali pubblici, for profit e nonprofit bresciani dicono bene delle capacità di gestire consapevolmente sistemi complessi.

Proponiamo quindi linee evolute di lavoro comune, davvero assieme, non fondate su una ingenua idea di libertà (intesa come semplice assenza di vincoli), ma come capacità di gestire in modo consapevole la complessità di scelte già fatte con le loro inerenti e conseguenti implicazioni. In definitiva capaci di andare sino in fondo e cioè sino al sostegno a capitale europea della cultura 2019 dopo UNESCO Brixia Regal Lombard City e dopo Expo 2015.

La vera sfida riteniamo sia quella di mostrare una dirigenza capace di portare avanti sino in fondo le scelte già fatte con azioni concrete ed efficaci capaci di operare distinguendo, ma senza separarne, le dimensioni politiche, economico-finaziarie, culturali, giuridiche, religiose e sociali.
Si è un’impresa che ha tutto il nostro sostegno.

E per parte nostra dichiariamo –convinti- che opereremo, e chiederemo sostegno, affinchè si mostrino e si si sentano e si vedano agli "occhi di tutti", gli organismi pubblici, del profit e del nonprofit capaci di "muoversi assieme" (sui tre scenari 2008-9 UnescoBrixiaDue, Expo universale 2015 e capitale europea della cultura 2019) come “un sol uomo”.